“I cavalieri di Imperion” disse in modo spiccio Solone ad Altea “seguono solo una strada... quella del tradimento e dell'inganno.” Riempì poi due bicchieri di vino e li offrì alla bella principessa ed al suo servitore. “A me i cavalli della visione fanno pensare ad Imperion... l'assoluta volontà di una cieca libertà, l'odio verso ogni forma di ordine, soprattutto religioso e in modo particolare quello Cattolico, l'ossessiva ricerca di un'innaturale uguaglianza tra gli uomini, ignorandone l'indole e la capacità individuale di ogni individuo, non possono che generare una società monca, senza veri valori ed ideali. Per questo quei cavalli mi fanno pensare ad Imperion.” Aggiunse il filosofo. “Quanto al racconto dei pellegrini di Cartian... rammento che mi parlarono di un uomo fuggito proprio da Imperion... un uomo che laggiù spacciavano per pericoloso criminale, eppure non così bene sorvegliato, vista l'evasione dalle prigioni e poi la fuga da quella città... ebbene i pellegrini lo descrissero come un uomo vestito di nero, colto, dal fascino magnetico nonostante l'età non giovanissima e nemico giurato della Chiesa di Roma...”
“Perchè quell'uomo vi fa pensare alla figura della visione?” Chiese Ismael.
“Perchè i pellegrini mi dissero aveva un Crocifisso al collo...” rispose Solone “... un Crocifisso capovolto...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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