Cavaliere dell'Intelletto...
Come sempre avete riesumato dalla polvere dei ricordi e dalle ombre della Storia, una figura semisconosciuta che, dietro successive rielaborazioni e reinterpretazioni da voi citate, ha assunto le caratteristiche della "leggenda" o della "favola". Incontrai per la prima volta questo enigmatico personaggio in un vecchio testo scritto in volgare, come appendice di un "libro ad ore" scomunicato dalla diocesi fiorentina del XIV secolo, e, nonstante le lacunose informazioni contenute in esso, rimasi colpito dall'inquietudine di quel breve racconto, dove oltre ad episodi di vita quotidiana legata al distacco della prole dalle famiglia, si intuiva tra le righe, episodi di violenza e di infanticidio.
Ne feci una ballata intitolata "Il Pifferaio", così recitava quello straziante, armonioso e malinconico ritornello:
"Poi lo udii in alto nell'aria, un Pifferaio suonare,
e la melodia mai non era, nè triste, nè allegra..."
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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