La torre era avvolta nell'oscurità circostante e solo l'eco di un corno lontano sembrava destare quello spettrale paesaggio.
Clio passeggiava nervosamente sul camminamento di ronda, gettando di tanto in tanto lo sguardo verso le altre torri che scandivano la cinta muraria, per assicurarsi che i soldati svolgessero con attenzione il proprio turno di guardia.
Ma ad un tratto qualcuno corse verso di lei.
Erano alcuni dei suoi fidati lupi.
“E' apparso di nuovo...” disse visibilmente agitato uno di quelli alla ragazza “... sono tre notti che lo si vede lamentarsi sul camminamento di ronda... e anche stanotte è apparso...”
“Dicono sia lo spettro di vostro padre...” fece un altro di quelli.
Clio allora con loro corse dove era stato visto lo spettro.
Ma non vi era nulla.
Poi ad un tratto il rintocco di una campana e la ragazza non vide più i suoi fidati compagni accanto a lei.
Una figura allora si mostrò tra le merlature.
Prima sembrava essere proprio suo padre, poi invece parve assumere i tratti di un giovane che lei sapeva, in sogno, essere Imone.
Fece così per avvicinarsi ma quella figura spettrale si dissolse.
Clio vide allora improvvisamente qualcuno davanti a lei.
Era Musain.
Sollevò la spada e la colpì.
La ragazza arrivò solo a vedere la sua maschera di lupo cadere a terra, tagliata in due parti, in una pozza di sangue.
Si svegliò di colpo ansimando dopo quell'inquietante sogno.
Ormai albeggiava.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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