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Vecchio 24-06-2014, 02.27.58   #8780
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La notte è come un viaggio.
Le stelle indicano l'immensità ed il cammino, la Luna la nostra unica compagna di viaggio.
I sogni sono i luoghi da raggiungere, la meta ed i tesori da scoprire.
Si, perchè ogni notte racchiude un tesoro.
Lo stesso tesoro che ci aspetta alla fine di ogni viaggio.
Ogni cavaliere, ogni avventuriero, ogni marinaio, persino ogni pirata attraversa la notte in cerca di un tesoro.
Ed io?
Io che stanotte mi sento così simile ad uno di quei cavalieri raccontati da Chretien de Troyes, in balia del proprio Destino, alla ricerca dell'esclusività della propria avventura, del proprio essere se stesso.
Io che vago tra il Ponte Periglioso e l'inafferrabile Gorre, su questa Carretta dell'Infamia tanto cara ad Amore, alla ricerca del volto di Ginevra o forse degli occhi di Enide.
Io così alla mercé dell'ideale amoroso e di quello cavalleresco.
Io perso tra la Cornovaglia e la foresta di Brocelandia, tra il Lago della Fata Viviana e la Grotta di Tristano ed Isotta.
Io che non ho nome se non quello letto ad alta voce ai lettori dalla regina durante il duello contro Malagant e che molti chiamano solo cavaliere.
Io che mi nascondo dietro la maschera di Guisgard, imitando Cyrano ed inseguendo Cristiano.
Io che come Don Chisciotte sfido i mulini a vento dei miei demoni per il solo amore di Dulcinea.
Io che come Ulisse mi fermo ad ascoltare le sirene per ricordare il corso dell'Arno e quello dell'Elsa.
Io che scavalco il balcone di Giulietta e che invece trovo Rossana.
Io che aspetto Beatrice a Santa Margherita dei Cerchi e che come Montecristo scavo nella notte per trovare il tesoro perduto di Semifonte.
Già, il mio Tesoro.
E se il Fiore Azzurro stanotte fosse un'Azalea?
Nel linguaggio dei fiori essa simboleggia la prova da affrontare.
Qualcuno mi ha detto che per ogni donna vi è una parola ed una soltanto.
Una parola simile ad una chiave, unica ed insostituibile.
Una parola capace di aprire il suo cuore.
Una parola in grado di accendere in lei ogni sogno.
Una parola degna poi di realizzare ognuno di quei sogni.
Trovarla non è dunque una prova?
E dove si trova quella parola?
Qualcuno dice dove comincia il crepuscolo, altri invece dove finisce.
Per certi si trova sotto ad un balcone, per altri ancora in fondo ad un pozzo.
Taluni cercano quella parola tra le stelle, alcuni aspettano che la riveli loro la Luna.
Molti tentano di inventarsela, pochi invece aspettano di sognarla.
I più sciocchi neanche credono esista quella parola, mentre i più pazzi affermano di conoscerla a memoria.
Possibile che una sola parola basti a conquistare una donna e renderla felice per sempre?
Si, forse si.
Ed io non riesco ad immaginare una prova più degna e più bella che cercare quella parola.
Cercarla e lasciare come pegno a questa notte proprio un'Azalea, con la speranza che sia davvero il Fiore Azzurro sbocciato tra i nostri sogni.
Perchè quella parola, qualunque sia il suono, in qualsiasi lingua la recitiate e quale sia il suo significato, essa non può che essere racchiusa tra i suoi immortali petali...


Buonanotte, Camelot...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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