Lady Clio, voi che per prima avete sfiorato e cominciato a leggere le iniziali pagine di quel manoscritto, non vi sarà sfuggito di sbirciare anche qualcuna delle illustrazioni.
Allora, magicamente, anche se solo per un istante, vi siete ritrovata in un luogo a voi sconosciuto, sebbene stranamente familiare, nel bel mezzo di una vasta e verdeggiante campagna, attraversata da dorate spighe di grano accarezzate dal vento, riflessi screziati fatti di fiori di campo, il tutto racchiuso, come la chioma di una regina, dalla corona azzurrognola formata dai monti lontani.
Qui e là potete ammirare qualche vecchia masseria in rovina, qualche casolare abbandonato, un pozzo ormai in disuso all'ombra di una folta quercia ed intravedere, tra due file di pini rigogliosi, uno stretto sterrato fatto di pietrame e terreno.
Vi viene incontro una vecchia, tirando il suo carrettino di verdure e salutandovi cortesemente con un ceno del capo.
Potreste fermarvi a parlare con lei, così da farvi raccontare di questa terra ricca di conventi, castelli, remoti templi di una fede perduta e cupe foreste infestate da ombre.
Ma forse ora non è il momento.
Molto più interessante, credo, sia incamminarsi per quel sentiero, fino a scorgere una piccola cappellina, davanti alla quale un anziano artista lavora ad un dipinto.
E fissando quella sua opera riconoscete un'immagine che raffigura i due amanti per eccellenza, Lancillotto e Ginevra.
Il vecchio allora vi fissa e vi sorride.
“Non tutti gli uomini” dice senza smettere di lavorare a quel dipinto “amano allo stesso modo e di conseguenza non tutte le donne sono fortunate in egual misura. L'Amore è un dono che viene rilasciato a tutti nella medesima quantità, eppure pochi, pochissimi sono i privilegiati da quello Vero. Questo perchè l'Amore è lo stesso per ciascuno, ma ha bisogno di un cuore per essere pulsato e diffuso.” Sorride appena. “Come se il cuore fosse la cassa di uno strumento musicale. Da essa infatti dipende la diffusione e la qualità del suono.” Annuendo. “Artù non amava forse abbastanza Ginevra? Certo, ma non era Lancillotto. L'Amore è un dono, ma è il cuore di un uomo a permettere o meno che divenga eterno.”
Poi il rumore di un carro a destarvi dalle parole del vecchio artista ed il vostro sguardo che vaga sui tratti e le fattezze di quella terra, così intrisa di magia ma anche di un sottile mistero...
Tratti e fattezze che restate a fissare su quelle illustrazioni del manoscritto, come quella a cui lavorava il vecchio artista, ora che la vaga e soffusa visione è svanita tra le ingiallite e porose pagine che le vostre mani sfogliano.