A quelle ultime parole di Elisabeth, Flees apparve contrariato.
“Mi tratti sempre come uno stupido adolescente...” disse con sguardo truce “... come se fossi un ragazzino... ma io sono un uomo e avrei voluto dimostratelo...” scosse il capo “... ma tanto è inutile star qui a parlare... comunque, farò ciò che mi hai chiesto... andrò dal braccio destro del Gastaldo... ma dopo partirò... star qui non serve a niente... tornerò da mia madre e vi lascerò tranquilli...”
Detto ciò, il giovane cavaliere uscì dalla cappella e si avviò all'uscita del cimitero.
“Sembra che il moccioso se la sia presa...” sorridendo Daizer “... magari correrà a chiamare la madre...” rise “... direi di seguirlo, Elisabeth, così ci accerteremo che non faccia casini.”
E lo seguirono.
Il ragazzo uscì dal cimitero e alle guardie chiese di poter parlare con il braccio destro del Gastaldo.
Dopo un po' fu ricevuto.
“Allora?” Fissandolo Moussarel. “Ho molto da fare... perchè questa udienza? Non ditemi che state ancora cercando quella tomba?”
“In verità si...” rispose Flees “... e no, eccellenza.”
Moussarel lo guardava incuriosito.
“Intendo dire” spiegò Flees “che abbiamo scoperto, da alcune lapidi, che la tomba di quel maniscalco è stata profanata...”
“Già, capitano queste cose, purtroppo.” Fece Moussarel.
“Ma sembra” mormorò Flees “che sia stata in realtà solo spostata...”
“Spostata?” Ripetè l'uomo.
“Si...” annuì Flees “... in un luogo sicuro...”
“E perchè mai?”
“Per nasconderci dentro un tesoro.”
Moussarel quasi trasalì.
“Come sarebbe?” Domandò poi.
“Il tesoro che tutti cercano...” fece Flees “... si trova dove ora è stata spostata la sepoltura del maniscalco...”
“Ne siete certi?” Incredulo Moussarel.
“Si, signore...” confermò Flees.
“Interessante...” con un ghigno Moussarel “... molto interessante...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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