“Pensavo preferissi star da sola” disse Guisgard a Clio, sostenendo il suo sguardo “ad ascoltare la storia di quella festa... avevi gli occhi così sognanti...” si voltò a fissare il portone del palazzo “... e poi, pensando che questa dannata storia fosse finita, ero tornato alla locanda per preparami alla partenza...” aggiunse con indifferenza.
“Invece questa stramaledetta storia è tutt'altro che terminata!” Esclamò Vortex. “E per poco Nestos e Mime non ci rimettevano il collo!”
“E anche noi” intervenne Porturos “non è che abbiamo trascorso una notte rose e fiori.”
“Borel deve essere medicato, Nestos.” Disse Dort. “Quanto alla locanda non saprei... voi altri cosa dite?”
“Mime, tu conosci bene questi luoghi...” fece Guisgard “... c'è qualche altra locanda? Magari anche fuori città?”
“Si, ne conosco una non troppo lontano...” annuendo Mime “... ci andavo spesso a bere... almeno fin quando mi hanno fatto credito...”
“Bene, allora alloggeremo là...” mormorò Guisgard “... voi altri raggiungetela con Mime, mentre io tornerò al nostro vecchio alloggio per pagare il proprietario e prendere ciò che abbiamo lasciato...” guardò poi Clio “... a Borel è andata bene, sembra poco più di un taglietto... tu invece come stai? Ti hanno ferita?”
“Andrai da solo alla locanda, Guisgard?” Chiese Astus.
“Si, così passerò inosservato...” rispose il cavaliere, restando però a fissare Clio “... meglio non attirare su di noi molta attenzione da parte di questi esagitati...”
“Allora il nome della locanda è Grappoloduva, messere.” Disse Mime al cavaliere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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