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Vecchio 27-05-2014, 01.10.36   #2069
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il vescovo ascoltò con attenzione ogni parola di Clio.
“Si, credo alla vostra buona fede” disse “e so che non c'era inganno nella vostra impresa. Oltretutto anche i miei funzionari hanno esaminato quella carcassa e dunque non ho motivo di credere in una vostra menzogna. Comunque quel corpo sarà portato a Capomzada.” Fissò poi Nestos. “Ma voi come vi spiegate tutto ciò? Milady” indicando Clio “crede che colui o coloro che si nascondono dietro questa storia” infatti ormai si era affermata la convinzione che qualcuno manovrasse la bestia, visto che oltre Clio anche i suoi uomini avevano visto quella figura che richiamò l'animale durante la notte della trappola “possano avere un altro animale da manovrare. Voi siete d'accordo? A me, specie dopo la vostra descrizione di quella bestia, pare impossibile che possano esistere due animali simili. Uno era già incredibile, figuriamoci due.”
“Vostra Grazia ha ragione” fece Nestos “ma al momento ogni ipotesi è fattibile, così come la sua negazione. Ma come ha appena detto lady Guamarin, noi riprenderemo subito la caccia.”
“Bene.” Annuì il vescovo, per poi congedarli.
"Guisgard è tornato improvvisamente alla locanda, non so perchè..." Nestos a Clio mentre uscivano dal residenza del vescovo.
Ma, appena usciti dal Palazzo Vescovile, subito alcuni facinorosi li circondarono.
A guidarli vi era Gvin.
Presero allora con la forza Nestos e lo portarono verso un albero.
Gli legarono un cappio al collo, minacciando di impiccarlo.
Scoppiò il caos.
Porturos e gli altri uomini di Clio tentarono di intervenire e subito scoppiò un piccolo tumulto.
I cavalieri del duca si lanciarono sui falsi mercenari ed in breve una furiosa rissa si accese.
“Impiccate quell'uomo” gridò Gvin “perchè ha tentato di imbrogliarci! Questi dannati mercenari farebbero di tutto pur di avere la spada!”
La folla, inviperita, era tutta col duca.
Seneca affermava che la folla è una bestia e con le bestie non si ragiona.
E diceva il vero.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 27-05-2014 alle ore 02.19.46.
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