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Vecchio 26-05-2014, 23.37.38   #2066
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
La festa scorreva tra colori, gioia e canti.
Osservavo i miei uomini corteggiare le ragazze, adoravo vederli felici.
Eppure... lui dov'era?
Lo vidi parlare con Nestos, sorrisi e distolsi lo sguardo.
Potrebbe venire ad invitarmi, però...
Ma se tu non balli?
Sì beh... ma lui non lo sa'..

Sospirai.
Sei impossibile.. non avevi appena detto che dovevi smetterla?
Lo so.. lo so..

Cercai invano di distrarmi osservando le danze festose.

“Piccola...” voltandosi Guisgard verso Clio “... vieni qui...” ed aiutò la ragazza a raggiungere lo spuntone roccioso, facendola poi sedere dove la luce della Luna era più luminosa.
“Io non ti toglierò gli occhi di dosso” fissando la ragazza il cavaliere “e non permetterò che si avvicini a te più del necessario... tu però non fare nulla di imprudente, chiaro? So che sei abile e coraggiosa e non devi dimostrare nulla a nessuno... non sappiamo con cosa abbiamo a che fare, né se sia davvero un animale, dunque qualsiasi cosa accada tu sii prudente...” i suoi occhi erano in quelli di lei.
E restò così, per qualche altro istante, a fissarla. Ma poi, con un gesto improvviso, la baciò.
Un bacio lungo, caldo, intenso, appassionato.
“Non accadrà nulla di male a nessuno...” sospirò, staccando appena le sue labbra da quelle di lei “... te lo prometto...”
Riaprì gli occhi, la guardò ancora una volta e poi con un salto scese dallo spuntone roccioso e raggiunse gli altri della compagnia, che intanto si erano ben nascosti nella vegetazione, ciascuno al proprio posto
.

Quel bacio. Caldo, intenso, passionale.. vero.
Perché mi emozionavo così tanto quando mi baciava?
Perché sentivo la pelle fremere se solo mi sfiorava?
Non è giusto, Clio..
Parli come se fosse colpa mia..
Non lo è?
Sei davvero una frana come donna!

Poi lo intravidi tornare, e sorrisi.
Aveva in mano dei vestiti, e veniva verso di me.
Magari sta per invitarti.. chissà che vestiti ha scelto...
Oh, andiamo.. perché dovrebbe venire da te? Non fai che trattarlo male..
Non è vero! Io... è difficile..
Lo so..

Sorrisi, seguendolo con lo sguardo.
Karel..
Karel..

In un istante, la mia mente tornò indietro nel tempo, o forse si immerse nei sogni, avevo vissuto davvero quegli istanti?

“Presto sarà l'alba...” fece lui “... e sarà giorno... ma ci sarò anche io domani ad assistere al tuo duello... se cercherai i miei occhi fra la folla, allora li riconoscerai... sta tranquilla, sarò prudente e nessuno potrà vedermi...” la fissò e sorrise “... quanto sei bella, Clio...” sospirò “... perderei la testa non solo per i tuoi occhi azzurri come il cielo, ma per ognuna di quelle tue cicatrici...” rise appena “... sei bella come la pioggia inclemente di questi giorni, che cela forme e colori, lasciando al cuore l'immaginazione per fantasticarci su...” le accarezzò dolcemente i capelli “... si dice che Amore adoperi delle frecce per le sue imprese... ma a te è servita una spada per trafiggermi il cuore...” il suo sorriso svanì ed i suoi occhi penetrarono ancor più in quelli di lei “... voglio sposarti...” mormorò “... si, sposarti... domani sera, lontano da tutti e da tutto... si, domani, dopo quel duello... così capirai quanto io mi fidi di te... di te e della tua abilità... così che tu non possa più dubitare che non ti vorrei diversa da ciò che sei, Clio...” ed un caldo bacio consacrò quelle parole d'amore.

Cosa? Chi.. chi l'aveva nominato?
Temetti ingenuamente che potessero tutti leggermi nel pensiero.
Uno di quei terribili incubi in cui i tutti sanno i tuoi pensieri più segreti.
Di solito usavo una parola poco lusinghiera per definire una donna che pensa a due uomini.
No, non io... mai... a costo di restare sola..
Andiamo Clio, stai esagerando... Non hai permesso nessuno di sfiorarti... su... Sei insopportabile!

Ma era una lotta impari e lo sapevo. Avevo passato molto tempo con Karel senza poterlo sfiorare, senza potermi avvicinare a lui, senza che lui sapesse.
Quanto tempo avevamo avuto per stare insieme, nemmeno una notte?
Ora lui era lontano, immobilizzato ad Afravalone.
Guisgard invece era lì, poteva stringermi, baciarmi, farmi venire i brividi.
Karel era solo un ricordo. Non poteva lottare per me.
L'avrebbe fatto? Non avrei mai potuto avere una risposta.
Anche perché, chi ti dice che Guisgard si interessi a te?
Ma che razza di donna lascia che tutto questo la condizioni?

Alzai lo sguardo, Ma Guisgard non c'era più.
Lo vidi poi tornare da Nestos e allontanarsi.
Mi prese un colpo. Dove stava andando?
Non ebbi il tempo di alzarmi per rincorrerlo, che il borgomastro spiegò che la bestia era ancora viva.
Per poco non sputai il vino.
"Cosa?" urlai, scattando in piedi.
Mi guardai intorno, Guisgard non c'era da nessuna parte.
Nonostante la situazione, mi venne da ridere.
"Dovevi salvarmi dal linciaggio.." mormorai tra me e me.
"Gufi!" urlai, facendo cenno di avvicinarsi.
Andai da Nestos "Dove diavolo è andato?" tuonai.
Scossi la testa. "Ah, dopo... vieni con me, dobbiamo parlare col vescovo..".
Altea parlò, e raccontò la faccenda, sottolineando che non erano stati ingannati.
Grazie, milady...
Raggiunsi il vescovo con Nestos.
"Vostra Grazia.. perdonate.." mi inchinai educatamente, non sapevo che dire.
"Non era nostra intenzione ingannare nessuno.. avete visto la carcassa... aveva la mia ferita, è la bestia che ci ha attaccato.. tuttavia, come vi ha spiegato il nostro medico, qualcuno ha bruciato quella carcassa... nessuno se ne è vantato, dunque credo che sia stato il suo stesso padrone... se aveva a disposizione un'altra bestia, è ancora più logico.. anche se, questa volta è strano.. la bestia che noi abbiamo affrontato non ha mai ucciso di giorno.. Ecco.. solo questo vi chiedo.. non crediate che vi abbiamo ingannato, mandate comunque la carcassa alla scuola di Capomazda.. per il resto, la caccia continuerà dove l'abbiamo interrotta..." mi inchinai di nuovo "I miei omaggi, Vostra Grazia..".
Faticavo a crederci. Era un incubo.
Ma almeno la caccia mi teneva la mente occupata.
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