Elisabeth uscì dalla cappellina e raggiunse Flees sotto quell'albero, dove la notte prima lei si era ancora una volta mostrata nuda a suo nipote.
Lui le si avvicinò.
“Allora” disse piano, quasi in un sussurro “ardi davvero se io mi avvicino a te, zia? Anche adesso?” E con un gesto, tanto delicato, quanto sensuale, le accomodò la spallina dell'abito che era scesa sul braccio. “Dovresti stare più attenta... coprirti meglio... magari tuo marito è geloso della sua bella moglie...” sorrise “... ma forse questo vestito ti da quasi fastidio, vero? Vorresti toglierlo di nuovo?” Si avvicinò come a voler percepire il suo profumo. “Cosa devo dimostrarti? Non vedi che mi umilio per te? Al punto da farti quasi da schiavo... sai benissimo che lui non potrà mai darti ciò che voglio darti io... e tu stessa lo vuoi, ammettilo...” sospirò appassionato “... quanto a mia madre, so benissimo che come maga vali lei... lo so benissimo, visto che non ti paragono a nessun'altra donna... io intendevo che possiamo chiedere a lei un indizio... magari conosce qualcosa di questa storia... io però non posso evocarla... ma tu si... ma se pensi che sia inutile, allora va bene... faremo come vuoi tu, zia...” restando a fissarla tutta, con accesa bramosia negli occhi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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