Sorrisi a mia volta a Roxanne.
"Fa bene, vostro zio, a dirvi di non farvi influenzare.. credo che, la cosa migliore in questi casi sia non curarsi di quello che pensa la gente.. perché chi giudica senza conoscere non merita la nostra attenzione... mi dispiace per vostra zia.. da come la descrivete sembra un animo gentile, e delicato.. ma la gente ignorante non è in grado di capire, condannare è più semplice, no?... o sei come me, uguale a tutti gli altri, oppure sei da condannare.. Solo perché forse loro non hanno avuto il coraggio di essere diversi per paura, allora se la prendono con chi non rinuncia ai propri sogni, ai propri sentimenti... ah, da' retta a me, vivi la tua vita senza che le cattiverie della gente te la rovinino..".
Entrarono Enar e Guisgard.
"Ah, ecco dov'eri.." sorrisi al cavaliere, e salutai Enar "Perdonate l'intrusione...".
Riuscimmo ad ottenere il latte e mi alzai immediatamente.
Restai stupita di sapere che ci stava regalando il latte, per la bestia.
Mi appoggiai al braccio di Guisgard e sorrisi.
"Grazie.. Lo faremo, non temete... Ciò che è stato ritornerà e ciò che è oggi non sarà più.." mi inchinai leggermente.
Non saprei dire perché avevo detto la frase dell'iscrizione, ma la pronunciai come se fosse la prima cosa che mi era venuta in mente, così, spontaneamente.
Ma quel tatuaggio indicava che qualcosa c'entravano.
"Vieni, caro.." sorrisi a Guisgard "Andiamo..." mi voltai verso Enar e Roxanne "Grazie ancora...".
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