Altea cercò di riprendere sonno, ma l'inquieto sogno di poco fa le impedì di chiudere occhio.
Restò così sveglia, in balia delle sue inquietudini, fissando il soffitto della camera.
Poi ad un tratto udì delle voci.
Provenivano dalla strada davanti la locanda, visibile dalla finestra della sua stanza.
Vide così i cavalieri di Gvin, riconoscendo infatti lo stemma di San Marco di Saggesia, che si apprestavano a partire.
Poco dopo giunse il duca, accompagnato dal cacciatore di lupi che egli aveva fatto arrivare a Solpacus.
“Bene...” disse Gvin ai suoi “... siete pronti? Non indugiamo oltre... è notte e voglio prendere quella dannata bestia prima che lo facciano quei mercenari.”
Detto ciò, fece cenno ai suoi e galopparono via verso il bosco.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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