“E ditemi...” disse Guisgard a Roxanne “... vivete soli qui, voi e vostro zio? I vostri genitori?”
“Mia madre” rispose la fanciulla “è morta dandomi alla luce... e mio zio mi prese con sé, crescendomi come fossi sua figlia...”
“Perdonatemi, io non sapevo...” fissandola il cavaliere.
“Non preoccupatevi.” Sorridendo Roxanne. “Io sono felice qui con mio zio e non mi manca nulla.”
“Scusatemi” alzandosi Guisgard dalla sedia “ma vorrei controllare se ho legato bene i cavalli alla staccionata...” si chinò su Clio come a volerla salutare “... ci impiegherò solo un momento, piccola...” sorridendole e baciandola lievemente sulla bocca.
Poi uscì.
“La tisana è quasi pronta...” disse Roxanne a Clio “... il tempo di addolcirla col miele, così vostro marito la troverà bella fumante...” le sorrise “... siete davvero fortunata... non ho mai visto un uomo più innamorato...”
Ma nel versare la tisana nelle tazze, la ragazza scoprì accidentalmente il polso e Clio notò un tatuaggio.
E ricordò subito di averlo già visto.
Era infatti uno dei simboli incisi sulla pierta scoperta nella foresta.
Intanto Guisgard era uscito fuori.
“Vediamo se riesco a trovare qualcosa di interessante...” guardandosi intorno “... devo sbrigarmi, non ho molto tempo...” ma in quel momento sentì qualcosa nell'aria.
Un fetido insopportabile che appestava la zona.
“Diavoli dell'Inferno...” coprendosi naso e bocca con la mano “... che olezzo insopportabile... sembra che qualcosa stia marcendo da qualche parte...”
Proprio in quell'istante vide arrivare qualcuno.
Era Enar che ritornava a casa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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