Elisabeth si svegliò da quell'inquieto ed appassionato sogno, per poi alzarsi ed uscire da quel luogo, mentre suo marito dormiva come un sasso.
La maga uscì e subito trovò Flees sotto un albero.
Il giovane nipote era sveglio e fissava in lontananza.
Ma nel sentire i passi di lei che si avvicinava, lui subito si voltò.
Restò a fissarla senza dire nulla, fino a quando lei non fu vicino a lui.
“Se dite così, allora sono geloso di quei vostri sogni...” disse piano “... si, perchè in essi io sicuramente ho avuto modo di toccarvi, di baciarvi e di possedervi...” fece un passo verso di lei.
Erano vicinissimi.
E cominciò a spogliarla piano.
Lentamente le scioglieva i nodi che tenevano stretto l'abito di lei e i bottoni che lo chiudevano.
Fece poi scivolare a terra quegli abiti, che si adagiarono intorno ai piedi della maga.
Come una carezza quei vestiti scivolarono lungo il corpo di Elisabeth, lasciando su di lei un lungo brivido.
E avendola nuda di fronte a sé, Flees la guardò a lungo.
“Quanto sei bella, zia...” sussurrò.
Fece allora per spogliarsi anch'egli, ma un rumore lontano attirò la loro attenzione.