Il locandiere non rispose nulla a quelle parole di Clio, limitandosi a scuotere la testa e ad andar via.
“Già, Enar...” disse Guisgard “... la sua casa... vive da solo nella foresta con la giovane nipote... io non lo farei mai, soprattutto con un animale feroce in giro che ama assalire donne e bambine...” si alzò “... credo che farò una cavalcata, ho bisogno di aria pulita...”
“Aspetta, non vorrai andare nella foresta da solo?” Fissandolo Atus. “E poi sei ancora convalescente.”
“Sciocchezze, sto benissimo.” Fece Guisgard. “E poi in troppi stonerebbe alla mia cavalcata.”
“Concordo, è rischioso andarci da solo.” Disse Dort.
“Il capo sono io, no?” Sorridendo Guisgard. “E dunque decido io quando uscire per una bella galoppata.”
“Si, ma andarci da solo è stupido.” Borbottò Vortex.
“Porterei te con me” ridendo il cavaliere “anche solo per la tua fortuna. Ma due feriti non credo sia il caso. E sia, vi accontenterò...” guardò tutti loro “... andiamo, Mime... sei il più informato sui fatti di queste lande e mi sarai utile per non perdermi.”
“Da soli nella foresta, messere?” Balbettò il rigattiere.
“E chi può dirlo.” Sorridendo Guisgard. “Magari si incontrerà due belle ragazze lungo il cammino. Dopotutto la mia dolce mogliettina non è gelosa.” Ridendo appena. "Su, andiamo."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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