Nestos si sedette in mezzo a loro e mostrò subito a Clio e agli altri alcune note scarabocchiate in fretta.
“Si, ho decifrato la scritta...” disse fissando la ragazza “... come avevo intuito, si trattava di Longobardo arcaico, poco successivo alla loro invasione... l'unico dubbio che mi resta riguarda l'autore... non ho capito se fosse un pagano, oppure di un Cristiano ariano...”
“E' importante ai fini della traduzione?” Chiese Dort.
“No, non direi.” Rispose Nestos.
“E allora perchè diamine ti fai questi problemi!” Esclamò Vortex.
“La parola chiave” spiegò Nestos “che da il senso all'intera iscrizione è questa... Janara...”
“Cosa diavolo significa?” Fissandolo Vortex.
“E' una parola usata in queste terre” rivelò il medico “ed indica una strega... in verità deriva dagli antichi culti pagani, riferendosi alla dea Diana... in pratica le streghe da queste parti, essendo legate al culto della natura e degli animali, vennero subito legate con le antiche credenze riguardanti quella dea pagana...”
“Ma la scritta cosa dice?” Domandò Astus.
“Fissa, in forma scritta, una maledizione.”
“Una maledizione?” Ripetè Dort.
“Si...” annuì Nestos “... la scrittura per i popoli antichi era una forma di magia... e si riferisce ad una maledizione, stando a quanto riportato dalla scritta, lanciata proprio da una Janara prima di morire sul rogo...”
“Leggi il testo preciso.” Disse Dort.
“Si...” fece Nestos, per poi cominciare a leggere:
“Come la Janara evocò nel fuoco e nel sangue la sua maledizione tra indicibili tormenti, così io pongo le sue parole sulla nuda roccia, affinchè rievochi i giusti tormenti per i colpevoli e sia monito per coloro che verranno dopo.
Ciò che è stato ritornerà e ciò che è oggi non sarà più.”
“Allegro, non c'è che dire...” mormorò Ertosis.
“Bisognerebbe scoprire a quale maledizione si riferisce...” pensieroso Dort.
“Alla strega che bruciarono anni fa...” farfugliò Mime.
“Che strega?” Guardandolo Porturos.
“Quella che usava gli animali per i suoi incanti...” fece il rigattiere “... la bruciarono viva e lei, prima di morire, maledì Solpacus ed i suoi abitanti gridando tra le fiamme... predisse che un terribile flagello avrebbe portato paura e morte in queste terre... ”
“Bah, leggende...” scuotendo il capo Astus.
“Potrebbe essere.” Mormorò Borel. “Ma evidentemente qualcuno ha preso molto sul serio questa leggenda, visto che ha riportato le parole della presunta strega su quella roccia...”
In quel momento arrivò anche Guisgard.
“Allora?” Avvicinandosi al tavolo. “Scoperto qualcosa di nuovo?”
“Digli della Janara.” Vortex a Nestos.
“Che c'entra la Janara?” Stupito il cavaliere.
Nestos allora gli raccontò quanto da lui scoperto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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