Quell'uomo iniziò a minacciarmi aizzando tutti contro di me, Posteg era spaventato...ad un tratto apparve il cavaliere, trasalii un attimo visto non mi ero presentata all'appuntamento e i precedenti avvenuti, ma egli si era schierato dalla nostra parte, non sbagliavo..è nei momenti come questi che ci si rende conto del valore di una persona, avrebbe potuto pure essere indifferente.
Arrivò il messo del vescovo dandomi la notizia..mi rabbuiai e il mio viso impallidì, Thomas...speravo non fosse in pericolo.."Si dite al vescovo sono in città, rassicuratelo, e arriverò presto a Palazzo".
Scossi il capo...dovevo fare la brava donna che stava ad aspettare i due uomini a casa?
Arrivò il locandiere intimandomi di andare via ma prima mi avvicinai al cavaliere e Astus e dissi in modo automatico scusandomi a Guisgard.."Vi chiedo scusa..."guardandolo negli occhi in modo capisse mi riferivo all'appuntamento.."sono fuggita da Solpacus per una serie di fatti che mi hanno turbata e sono ritornata solo ora".
Improvvisamente senza farsi notare arrivò Guàmarin e iniziò a parlare coi due uomini, guardai un attimo i loro gesti e notai non avevano le fedi nuziali, forse si erano sposati secondo un rito pagano, eppure il cavaliere, come fece notare pure lady Gertrude aveva una croce al collo ma non erano fatti miei, ovviamente..sorrisi e presi la parola.."I miei saluti lady Guàmarin, mi permetto di salutarvi visto mi è stato insegnato a essere cortese, penso vi ricordiate di me, visto vi diedi il mio appoggio e aiuto per uccidere la belva sebbene sapevo benissimo foste dei mercenari come vi avevate detto, sapete a differenza di altri io non faccio distinzioni pur di salvare un popolo..la mia promessa sappiate è sempre stata valida ma a quanto pare mio fratello Thomas ha ragione quando dice forse la parola di un mercenario non ha valore? Mi rammarica dovergli credere" e guardando il cavaliere conclusi.."Avevo alcune cose importanti da darvi sulla bestia ed altro ma non ha importanza, devo andare a cercare mio fratello...è colpa mia se ora è in giro a cercarmi e magari rischiando la vita".
Il messo era andato a riferire al vescovo il mio messaggio ma io mi rivolsi a Posteg convinta..."Posteg, gentilmente, sellate il mio cavallo..non mi interessa del duca, ma non potrei permettere a mio fratello di rischiare la vita, nonostante è appena tornato con valore dalle Crociate e ha avuto ben più temuti nemici...devo andare a cercarlo, è colpa mia, darei la mia vita per lui".
Detto questo uscii dalla locanda seguendo Posteg dietro i padiglioni, la bestia non mi avrebbe portato via mio fratello di certo...aveva già portato via il mio migliore amico.