“Ho dormito meravigliosamente, cara zia...” disse Flees ad Elisabeth “... meravigliosamente... e ho fatto un sogno... particolare direi... magari potrei raccontarvelo se ciò vi piace... con la vostra sensibilità voi, come mia madre, possedete di certo la capacità di interpretarlo...” sorrise in modo ambiguo.
I tre, allora, lasciata la locanda raggiunsero il palazzo del Gastaldo, dove si trovava il suo braccio destro.
Daizer si avvicinò ad uno dei soldati e chiese di poter incontrare quel potete uomo.
“Ora non è possibile.” Sentenziò il militare. “Messer Moussarel è impegnato e non può ricevere nessuno.”
“E' cosa urgente.” Spiegò il contrabbandiere.
“Davvero?” Fissandolo il soldato. “Beh, anche ciò che ora tiene impegnato messer Moussarel è faccenda urgente ed anche grave. Stanotte c'è stato un omicidio e stiamo dando la caccia al colpevole.”
“Riferite a messer Moussarel” intervenne Flees “che siamo testimoni dell'accaduto. Infatti stanotte ho visto l'assassino. Ma lo rivelerò solo al vostro superiore.”
“Aspettate qui...” disse il soldato per poi allontanarsi.
Ritornò poco dopo e chiese ai tre di seguirlo.
Li condusse in una piccola saletta e li lasciò ad aspettare.
Dopo qualche minuto tornò da loro e li portò finalmente da messer Moussarel.
Era questi un uomo alto e robusto, ma di aspetto volgare.
“Ebbene?” Fissando i tre. “Cos'è questa storia? Davvero avete visto l'assassino?”
“Si, signore.” Annuì Flees.
“Avanti, vi ascolto.” Mormorò Moussarel.
“Ero affacciato alla finestra” raccontò Flees “e ad un certo punto ho visto un uomo grande e grosso che conduceva a fatica il suo cavallo nella stalla.”
“Continuate.” Disse il braccio destro del Gastaldo.
“Ma mentre teneva il cavallo per le redini” fece Flees “dal buio è giunto qualcuno. Era un uomo ancora più grosso, dai tratti rozzi e brutali... voleva prendersi il cavallo e data la resistenza dell'altro ha finito per ucciderlo con una grossa scure.”
“Mmm...” pensieroso Moussarel “... infatti l'assassino doveva essere molto forte, visto il modo in cui ha ucciso la vittima... il vostro racconto dunque è coerente...”
“Sono felice di poter aiutare la giustizia, signore.” Candidamente Flees, per poi fissare Elisabeth compiaciuto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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