Un senso d’ inquietudine, di tristezza e di paura appesantì il mio cuore. Non potevo lasciarle morire o divorare dalla Strega di Tylesia.
“Sentite….ho cambiato idea giochiamo alle “Due Principesse e l' Eroina”!....Allora voi salite sul mio bel cavallino e vi condurrò in città dove vi farò lavare, mangiare, bere, vestire come delle piccole nobili ed acconcerò le vostre belle e bionde chiome. Potete fidarvi di me, non vi farò del male! E dato che sono brava con le armi vi difenderò dai pericoli e dalla strega!....Allora ci state, vostre Altezze?” e detto questo feci un leggero ed aggraziato inchino.
I miei occhi neri come la notte videro le due bimbe sorridere ed annuire.
Le feci montare a cavallo. Una davanti a me e l’ altra dietro di me.
“Reggetevi forte, mi raccomando!” sentenziai.
Dante si mise a correre come non mai ed in poco tempo arrivammo a Tylesia.
Scendendo da cavallo notai Sir Riccado insieme al merlo Tisin correre come matti e chiedere a tutti se mi avevano vista.
Tirai per le redini l’ oscuro destriero e sentenziai: “Sir Riccardo….ma…ma…mi stavate cercando?”.
Lo vidi voltarsi verso di me. Era serissimo ed aveva le occhiaie. Probabilmente mi aveva cercato in lungo e in largo per tutta la notte. Ora mi avrebbe fatto una bella ramanzina.