A quelle parole di Clio esplose l'entusiasmo dei suoi uomini.
Presero i loro cavalli e galopparono verso la misteriosa foresta.
Con loro vi era anche Borel.
Infatti, nonostante i suoi dubbi, l'uomo aveva giurato di condividere lo stesso destino con tutti loro e non poteva certo abbandonarli ora.
Era ormai giorno e la foresta pareva essersi liberata, grazie alla luce del Sole, delle ombre e delle inquietudini che le tenebre aveva rilasciato nel suo grembo.
Eppure, attraversando la sua folta e primordiale vegetazione, qualcosa sembrava opprimere ed angosciare gli animi di quei guerrieri, come se gli spettri di quelle lande ancora dimorassero tra gli alberi secolari e gli erbosi sentieri.
Nonostante ciò cercarono a lungo.
Tracce, orme, segni del passaggio di quella misteriosa creatura che aveva ucciso il loro fratello Scotir.
Ma, proprio come un fantasma, quella famigerata bestia sembrava essere svanita nel nulla senza lasciare nessun segno della sua esistenza.
“E' come se la foresta” disse Porturos “avesse inghiottito quel dannato animale!”
“Queste lande” fece Dort “sono infestate anche da lupi e da orsi... e questo rende difficile, se non addirittura impossibile il nostro compito... trovare tracce di quella bestia è cosa tutt'altro che semplice...”
Erano trascorse diverse ore da quando avevano cominciato a cercare possibili segni del passaggio della bestia ed ormai era già tardo pomeriggio.
“Tra non molto comincerà a fare buio...” mormorò Ertosis “... cosa facciamo? Continuiamo oppure ritorniamo in città?”
Ad un tratto Borel notò qualcosa.
“C'è del fumo laggiù...” indicando il punto nel quale si vedeva il fumo “... deve provenire da un comignolo...”
“Magari c'è una casa” disse Ertosis “e si potrebbe andare là a chiedere se hanno visto o sentito qualcosa... dopotutto quella casa sembra sorgere nel bel mezzo di questa foresta...”
“Si, sono d'accordo.” Annuì Dort.
Ma proprio in quel momento dalla vegetazione uscì qualcuno.
Era una ragazza.
“Oh, chiedo perdono, signori...” disse lei.
“Chi sei?” Fissandola Porturos.
“Mi chiamo Roxanne e vivo qui vicino in una casa insieme a mio zio...” rispose lei “... siamo pastori, gente pacifica... voi invece chi siete? Forse cavalieri in ricerca della bestia?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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