Elisabeth, Daizer e Flees, imboccata la strada di sinistra, attraversarono la fitta boscaglia fino a ritrovarsi in un borgo isolato e non molto grande.
Trovarono subito una locanda e decisero di soggiornarvi.
Così si sedettero e ordinarono da mangiare.
“Diteci...” disse Daizer al locandiere mentre questi serviva loro da mangiare “... che luogo è questo?”
“Piana di Verna, messere.” Rispose il locandiere.
“E dista molto da qui Leiman?” Domandò il contrabbandiere.
“Questo piccolo villaggio” spiegò il locandiere “è in realtà una parte del territorio di Leiman. E' sorto in età antica, quando la gente di Leiman veniva in queste terre a commemorare i propri defunti. Diciamo che l'abitato di Verna sorge accanto al cimitero di Leiman.”
A quelle parole del locandiere Daizer si voltò a fissare Elisabeth.
“Dunque i defunti di Leiman vengono sepolti nel cimitero che si trova qui?” Ancora il contrabbandiere.
“Si, messere.” Annuì il locandiere.
“Bene.” Fece Daizer. “Perchè noi eravamo proprio diretti in questo cimitero.”
“Temo però che non sia possibile visitarlo per voi.” Mormorò il locandiere.
“E perchè mai?” Stupito Daizer.
“Perchè serve un permesso speciale.”
“Chi deve rilasciarlo questo permesso?” Incuriosito il contrabbandiere.
“Il Gastaldo di Leiman, messere.” Disse il locandiere. “Solo lui può darvi il permesso di entrare nel cimitero. Ora infatti quel Santo luogo è chiuso. Da qui è solo possibile vederne l'ingresso... volete vederlo?”
“Si...” alzandosi Daizer “... torno subito...” e andò con il locandiere.
“L'uomo che avete sposato” rivolgendosi Flees ad Elisabeth appena rimasti soli “è un vero idiota a mio giudizio. Un popolano superbo e borioso. Voi meritate di meglio...” fissandola.