Ascoltai i miei uomini e sorrisi, erano incoscienti come lo ero io. Solo Borel sembrava avere un barlume di prudenza.
"Ascoltate, io non servo l'Arciduca di Capomazda, ma Sua Maestà il Re, se i Taddei non proteggono la gente del loro ducato, sono loro in difetto, e se avrò vita, quando questa storia sarà finita farò di tutto perché rispondano al senato della loro indifferenza, e come prova porterò la loro stessa spada.." Sorrisi "Motivo per cui dobbiamo uccidere quella dannata bestia!".
Era ormai l'alba, il momento perfetto per cacciare.
"Borel, non ti obbligherò a venire con noi.. Se vuoi restare in città, non te lo vieterò, e questo vale anche per gli altri... Sei forse il più saggio di tutti noi, se non dovessimo tornare, hai tutto il diritto di venire sulle nostre tombe a rinfacciarci che ci avevi avvisati... Ma ti prego di non abbandonare la missione...".
Guardai poi verso Dort "Niente fa iniziare meglio la giornata che una battuta di caccia mattutina, non credete, mio signore?" Sorrisi.
Lanciai poi un'occhiata alla pira ormai consumata.
Mi avvicinai alla piccola urna, che avevamo destinato a contenere le ceneri di Scotir.
Un comandante non sempre può delegare, così mi inginocchiai, e iniziai a raccogliere le ceneri rimaste, mentre cantavo sommessamente una canzone dei soldati, che narrava di una morte eroica e mai dimenticata.
Una volta richiusa l'urna, mi rialzai e la tenni soldida tra le mani.
"Andiamo a scovare quella maledetta bestia, fratelli.." Guardai l'urna "Per Scotir!".
|