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Vecchio 05-05-2014, 01.07.21   #1624
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Riccardo annuì a quelle parole di Eilonwy.
Il medico allora chiese ai due di lasciar riposare Jack, così da poter quanto prima recuperare le forze e lasciare quel luogo.
I due giovani, così, insieme al fedele merlo tornarono per le strade di Tylesia.
Era questa una città molto grande, nota in tutta la regione per la straordinaria sorgente che donava ai suoi cittadini un'acqua celebre in tutto il reame.
Una città fatta di grandi e nobili palazzi, con una storia secolare.
Nelle sue terre poi scorreva uno dei fiumi più importanti del regno, il Calars, famoso per le sue acque costantemente calde.
E passeggiando per la città, ad un certo punto Riccardo ed Eilonwy passarono davanti ad una vecchia bottega.
Si trattava in realtà di un emporio, di quelli con figure fatte di ferro battuto appese alla porta, con l'insegna pittoresca ed il nome insolito.
Fingarda era il nome di quell'emporio e guardando da fuori non era possibile capire cosa si vendesse al suo interno.
“Che originale bottega...” disse Riccardo fissando le figure di ferro battuto che oscillavano sulla porta “... chissà mai che genere di merce tratta al suo interno...” sorrise alla ragazza “... beh, visto che siamo in giro, si potrebbe dare un'occhiata...”
Fece allora cenno ad Eilonwy di precederlo, aprendo poi la porta e dando la precedenza alla damigella.
E una volta entrati i due giovani si ritrovarono in un negozietto stracolmo di oggetti di ogni tipo, fattezze, colori e profumi.
“Salute a voi, ragazzi!” Esclamò all'improvviso qualcuno.
“Chi parla?” Guardandosi intorno Riccardo.
“Io, per Bacco!” Uscendo fuori un vecchietto.
“Ah, perdonatemi, ma non vi avevo visto fra tanta merce.” Fece il cavaliere.
“In cosa posso esservi utile, ragazzi?” Chiese il vecchietto.
“In verità” spiegò Riccardo “siamo entrati solo per dare un'occhiata.”
“Eh, vi consiglio di approfittare del mio negozio.” Annuendo il vecchietto. “Non vi capiterà spesso di trovarne un altro così fornito.” Sorridendo. “Io ho merce di tutti i tipi, raccolta nelle innumerevoli città che ho visitato. Oggetti utili ed inutili. Come questa...” mostrando loro una clessidra.
“Una clessidra è inutile?” Stupito Riccardo.
“Certo.” Disse il vecchio. “Serve a misurare il Tempo, no? Ebbene, è inutile.”
“E perchè mai?” Domandò Riccardo.
“Perchè il Tempo non esiste.” Sentenziò il vecchietto.
“E chi vi ha detto una cosa simile?” Fissandolo Riccardo.
“Oh, bella...” borbottò il vecchietto “... basta chiederlo ai grandi innamorati... nessuno meglio di loro conosce questa grande verità.”
“In realtà” intervenne il merlo “io credo che gli innamorati invece sappiano, a differenza di tutti gli altri, che il Tempo esiste di certo e che soltanto esso conosce davvero il valore del loro Amore.”
“Per Giove!” Meravigliato il vecchietto. “Un merlo col dono della favella! Ammetto che tale bizzarria manca al mio negozio!”
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