Mangiavo e osservavo lady Gertrude e i commensali...più che altro mi divertivano Astus e Mime..il rigattiere non sapeva proprio contenersi ma la sua genuinità era il suo dono migliore.
Mentre rimasi colpita da come lady Gertrude conversava piacevolmente con Guisgard, finchè quella domanda fatidica...
come era il mio promesso sposo? Il cavaliere iniziò ad elencare una serie di doti da uomo perfetto, in certe cose aveva ragione, da quel poco che si diceva, egli si voltò verso di me con un cenno degli occhi complice e sorrisi ma dentro di me mi sentivo inquieta..."Un marito perfetto...cugino caro...mi devo ritenere fortunata, almeno voi sapete chi sia e come si chiama a differenza di me" e lanciai una vaga occhiata ad egli e a Gertrude.
"Era la festa della regina delle rose di Maggio
tutte le ragazze erano invitate, e a corte si tenne un bellissimo ricevimento. A mia sorpresa fui nominata reginetta e ne fui felice visto
passavo ore a guardare le rose nel nostro Giardino ed impartire ordini perchè fossero al meglio.
"Duchessa" disse Marianne "mi hanno detto...lui era presente alla festa e vi ha visto incoronata reginetta, ha detto a tutti i ragazzi era onorato di avervi come fidanzata e promessa e disse a mio fratello Leon, che avrebbe dato disposizioni alla vostra servitù, che ogni mattina la vostra colazione fosse abbellita dalla rosa più bella, scelta da lui ovviamente."
"Ohh ma allora oltre che bello è pure romantico" rispose Anna sognante, come sempre "siete fortunata, vostra madre ha sempre detto che non vi avrebbe mai dato in sposa a un brutto uomo e poco sentimentale, desidera siate sempre amata come il primo giorno".
Incrociai le braccia..."E voi, ovviamente, non sapete chi egli sia care amiche, ogni tanto mi manda dei biglietti, altre volte si è avventurato sotto al balcone per parlami solo rischiarato dal pallore lunare e altre volte, abbiamo parlato dietro al roseto..e lo sapete..ma come faccio a essere certa sia lui davvero?".
Marianne alzò le spalle..."Infatti, a noi non è dato sapere, ma pure io non so con chi mi sposerò tra pochi mesi, duchessa, ma lo sanno tutti..almeno chi deve sapere..che sia lui e che si è innamorato di voi a prima vista".
Mi destai da quel ricordo e mi accorsi lady Gertrude era arrabbiata per dei fagiani...ma come sempre non voleva sapere ciò che accadeva fuori dal castello.
Mi alzai dal tavolo...ormai era ora di ritirarci nelle stanze, lady Gertude era veramente dispiaciuta poichè il falso cugino non sarebbe ritornato, questa cosa mi lasciò a bocca aperta...mai si era esposta cosi.."Caro cugino..conosco molto bene milady e posso dirvi e davvero rammaricata voi ve ne andiate cosi..pensateci bene..magari potete andare a Solpacus liberamente e se volete soggiornare e dormire qui da noi..come vedete le stanze nella torre non mancano mai..a voi la decisone" sorrisi e gli lanciai una occhiata di intesa.."Domani mattino però, milady, vorrei accompagnare mio cugino a Solpacus...vorrei chiedere a sua Eminenza il vescovo di essere nostro ospite a pranzo, mi sembra doveroso e poi vi è pure il mercato a Solpacus." Ella non replicò, avevo colto la palla al balzo.
Cosi ognuno andò nelle proprie camere, mi preparai per la notte e udii un rumore, mi affacciai alla finestra e vidi Frederik, scudiere e giardiniere, prendersi cura delle rose e dei fiori. Sorrisi...presi una candela e sgattaiolai nel giardino mormorando sottovoce.."Frederik, le vostre rose dai vari colori sgargianti sono una delizia per gli occhi, fatemi una cortesia..ogni mattino assieme alla colazione..fatemi arrivare una delle rose più belle" lui annuì sorridendo e con un pizzico di malinconia rientrai...tutto era silenzioso...salii le scale e stavo rientrando nella mia camera, ma la curiosità era troppo...il lungo corridoio e le varie stanze mi tentavano troppo, volevo vedere quel castello e se qualcosa mi dicesse a chi apparteneva, la stanza di milady era dall'altra ala...provai ad aprire varie porte ma erano chiuse...finchè trovai una aperta..entrai illuminandola con la candela..sembrava di una donna..e infatti vidi uno scrittoio con delle carte e appunti...non avevo sonno e decisi di ispezionarla.