Quelle parole di Clio echeggiarono nel cuore e nella mente di ognuno dei suoi compagni.
Fino a quando Porturos fece un passo in avanti.
“Tutti noi” disse “siamo ormai come fratelli, avendo passato anni insieme ad allenarci ed a perfezionare le nostre abilità. Se oggi vi parliamo” fissando Clio “dandovi del voi è solo perchè siete diventata Capitano della Guardia Reale, dunque è la gerarchia che lo richiede. Siete la più giovane e siete una donna, ma il capo non è colui che indossa un'uniforme o mostra una medaglia. No, il capo è chi sa rappresentare un punto di riferimento per coloro che lo seguono. E voi siete il nostro capo perchè possedete doti paticolari. Non dovete dunque scusarvi mai per le vostre azioni e le vostre decisioni. Mai. E' vero, siamo partiti per liberare il re. L'ultimatum scadrà fra cinque giorni ormai. Ma essere soldati, guerrieri che si battono per il proprio re significa anche e forse soprattutto difendere il popolo del nostro sovrano. E noi questo stiamo facendo qui ora. Questo ci avete chiesto di fare... combattere per il popolo in nome del re. Dunque non chiedete mai più scusa, capitano.”
“Scotir è morto per salvare il suo capitano” intervenne Dort “e ognuno di noi sarebbe morto in egual modo. Ed è questa la sola maniera che avete, capitano, per onorare la sua memoria... restare in vita e compiere il vostro dovere.”
Tutti loro annuirono.
“Ora spetta a voi, capitano, decidere cosa fare.” Aggiunse Dort. “Se restare o ripartire. A voi solo spetta deciderlo. Siete il nostro capitano e come tale obbediremo ad ogni vostra decisione.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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