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Vecchio 02-05-2014, 00.48.47   #1605
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Annuii mestamente a Nestos "Non è colpa tua, so che hai fatto il possibile.." dissi, con un filo di voce "E' mia.. è morto per proteggermi.." mentre le lacrime affioravano dai miei occhi, senza che le fermassi.
Raggiunsi Vortex e gli altri al capezzale, e restai in silenzio insieme a loro, osservando la sagoma avvolta nel sudario.
"Saluta Kastor e gli altri, fratello.." mormorai, tra le lacrime "tienici un posto accanto a voi, perché vi raggiungeremo presto...".

Sapevo che prima o poi sarebbe successo ma: accidenti che male!
Io ero poco più che una bambina e anche quelli della mia età erano grandi il doppio di me.
Ero una femmina, quello non era il mio posto, non facevano che ripeterlo o dimostrarlo con i loro atteggiamenti.
Camminai mesta verso il campo di addestramento. Bella figura che avevo fatto, pensai.
Fanrotter mi aveva preso in piena faccia, e io ero caduta lunga distesa in un sol colpo.
Probabilmente avevo rotto il naso, ma una volta compreso che riuscivo a respirare senza dolore, la paura era scomparsa.
Era solo un pugno, continuavo a pensare, la prossima volta vedi come stai chiusa.
Giunsi così dove gli altri ragazzi continuavano il loro allenamento di atletica pesante, come sempre.
Si voltarono verso di me, sembravano sorpresi. Avevo la tunica, i calzoni, perfino gli stivali sporchi di sangue. La fontana a cui mi ero lavata la faccia insanguinata non era vicinissima. Li osservai attentamente.
Cosa pensavano, che sarei corsa strillando da mio padre come una femminuccia?
Il mio corpo poteva anche essere più debole del loro, ma la mia volontà era salda come una roccia.
Il maestro mi si avvicinò "Stai bene piccola?".
Gli lanciai un'occhiataccia "Se non volevo farmi male, avrei scelto il ricamo non la spada.." tagliai corto.
Cercai con lo sguardo Fanrotter: stava combattendo con Scotir: il terrore di tutti i ragazzi, rimediavano sempre qualche livido quando si allenavano con lui.
Ma io no. Non aveva mai osato colpirmi con violenza, ma era fin troppo moderato. Mi trattava con sufficienza, fermava il colpo a venti centimetri, dimezzava la velocità, come se sprecasse il suo tempo con me, come se non fossi degna di combattere con lui.
E mi faceva imbestialire!
Era più grande di me e lo ammiravo, era imbattibile con le armi, ma anche buono e generoso assicuravano i suoi amici più fidati ai ragazzi che uscivano martoriati da un incontro anche amichevole con lui.
Un colpo secco mi destò da quei pensieri.
Scotir si girò verso di me e sorrise "Visto?" indicando il naso sanguinante di Fanotter "Ti ho vendicato!".
Certo per lui, grande e grosso com'era, il colpo era stato una sciocchezza, un segnetto sul naso da bagnare, non era caduto a terra come me.
Con il naso sanguinante, si dileguò per un momento, e Scotir rimase solo.
Mi fece cenno di avvicinarsi.
"Dai, vieni con me.." mi disse.
Così, finii quel giorno di allenamento con lui, e la sufficienza con cui mi trattava svanì, per lasciare posto al rispetto.


Sorrisi, triste, al ricordo di quel giorno lontano.
Con gli anni, poi, divenimmo veri amici, e poi fratelli, sul campo. Ricordavo la sua espressione quando seppe che mi avevano nominato capitano.
Ero più giovane di lui, ero una donna, eppure non aveva fiatato, ma solo sorriso.
E fino all'ultimo mi aveva protetto.
Oh, fratello mio...
"Dobbiamo dargli giusto omaggio funebre, se lo merita..." sospirai "Scotir ha dato la sua vita per la mia... e io sarò in debito con lui ogni giorno, per ogni respiro, per ogni azione o pensiero.. non posso gettare via un dono pagato con un prezzo tanto alto... Chiedo perdono a tutti voi.. vi ho trascinati in un'avventura che non era nostro compito, che ci è costata troppo.... è difficile chiudere gli occhi difronte al dolore di questa gente, di cui ora siamo più che mai partecipi.. ma infondo non è la nostra missione, quella spada ci farebbe comodo per liberare il re, e questa città ha bisogno di pace, ma... non lo so.. da una parte vorrei rendergli giustizia, appendere la testa della bestia alla sua tomba, banchettare sulla carcassa dell'animale in suo nome... ma dall'altra non voglio perdere nessun altro di voi, non qui, non per una spada che probabilmente non impugnerò mai..." scossi la testa "Mi rimetto al vostro giudizio, fratelli..".
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