Clio ed i suoi lasciarono il luogo in cui era stata ritrovata l'ultima vittima della bestia e ripresero la via per Solpacus.
Ritornati in città rientrarono nella locanda, dove avevano lasciato Nestos a preparare il suo veleno.
Il medico era rimasto chiuso in quella stanza diverse ore, dopo che aveva raccolto in giro, tra campagna, empori ed erboristerie, tutto il necessario per il suo lavoro.
E quando Clio ed i suoi compagni entrarono nella stanza, subito Dort chiese a che punto fosse con quel suo veleno.
“Posso dirmi abbastanza soddisfatto.” Disse Nestos. “Ma prima una premessa è d'obbligo.”
“Sentiamo.” Fece Borel.
“Io personalmente non credo nel fantastico e nell'immaginario.” Spiegò il medico. “Girando per la città ho udito storie di tutti i tipi che cercavano di dare una spiegazione a queste morti assurde. Qualcuno parlava di licantropi, altri di orchi. Altri ancora addirittura tiravano in ballo animali posseduti dal demonio a causa di Sabba offerti dalle streghe al maligno. Sinceramente io credo che ci sia una spiegazione ad ogni cosa. Per questo il nostro cinghiale altro non è che un animale feroce, attirato in questa zona grazie alla presenza marcata di prede.”
“Arriva al punto, stramaledizione!” Esclamò Porturos.
“Certo...” annuì Nestos “... questo per dire che trovandoci di fronte ad un animale feroce e non ad una belva fantastica, il veleno che ho preparato si rivelerà essere un'arma letale.”
“Come lo useremo?” Chiese Dort. “Intingendo la punta delle nostre frecce nel veleno?”
“Sconsiglierei questa idea.” Scuotendo il capo Nestos.
“Perchè mai?” Domandò Ertosis.
“Perchè dalle testimonianze” spiegò Nestos “pare che il nostro animale abbia una stazza notevole ed una resistenza abbastanza forte ai colpi subiti. Trafiggendolo con frecce avvelenate, data questa sua mole, potrebbe impiegare un bel po' il veleno a penetrare nel suo sangue, lasciandogli così la possibilità di attaccarci. E ritrovarsi contro un animale inferocito è sconsigliabile.”
“Dunque?” Fissandolo Borel.
“Direi di trovare un modo per farglielo ingerire il veleno...”
“E come?” Dubbioso Scotir.
“Lady Clio, come detto, si presterà a fare da esca” mormorò Nestos “e noi per attirare a lei la bestia dissemineremo la zona di carne intrisa del nostro veleno... state certi che nell'avvicinarsi a milady mangerà quella carne avvelenata... e dopo qualche istante cadrà al suolo senza vita.”
“Detta così sembra molto facile.” Osservò Motrus.
“Già, anche troppo.” Pensieroso Porturos.
“Credetemi, è il modo più sicuro ed efficace.” Tranquillizzandoli Nestos.
“Sarà...” disse Borel “... io però voglio avere con me anche le frecce avvelenate... mi sentirò più a mio agio.”
“Si, concordo.” Annuì Dort.
“Allora definiamo ogni particolare del piano...” intervenne Vortex “... così che stanotte si possa attuare...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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