Isolde fissò a lungo Elisabeth, per poi sorriderle.
“Sorella cara...” disse “... tu dovresti conoscermi bene... ti pare che userei un animale per terrorizzare qualcuno? Un cinghiale poi!” Rise appena. “Ho un'immaginazione più vivace, lo sai. Se avessi voluto portare paura e morte di certo avrei scatenato una carestia, una pestilenza o un terremoto. Condurre per mano la morte casa per casa, osservare l'impotenza degli uomini che attendono solo l'ora fatale, è un piacere sottile che non vorrei perdermi mai. E poi rifletti, sorella cara... con tutti i mostri che si possono evocare dai loro sonni millenari, pensi che perderei tempo ad incantare un cinghiale? Sai meglio di me che in questa grande tragedia chiamata mondo esistono uomini capaci di maledire se stessi ed i propri simili con la loro malvagità, senza dover scomodare demoni e creature mostruose!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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