Guardai il cielo...stava imbrunendo.
"Io non sarei tanto sarcastica milord...sta diventando notte ed è meglio ci creiamo delle torce".
Scesi da cavallo e presi due grossi rami strofinando dei rametti creai fuoco e i due rami divennero torce, diedi una a Gvin e poi l'altra a Posteg.
Risalii sul cavallo e lo spronai "Facciamo presto duca...ebbene voi non ci crederete, Posteg ha una dote..quella dei sogni premonitori e nessuno gli crede mentre io si. Un cavaliere dagli occhi azzurri nella foresta, egli ha visto in sogno, e che sarà colui che sconfiggerà la bestia...lui sostiene sia il Duca di Capomazda..io ne dubito, magari potrebbe essere della famiglia dei Taddei..ma voglio dare credibilità a Posteg e se lo incontrassimo veramente solo lui potrà riconoscerlo. E comunque sarebbe un vero peccato che l'arma dei Taddei finisca in mano a quei cafoni..su questo convengo con voi".
Spronai sempre di più Cruz e vidi delle figure muoversi nella foresta.
Lo bloccai forte per le briglie.."E' troppo pericoloso duca...potremmo perdere la vita, e penso non valga la pena per una arma o per l'orgoglio..torniamo a Solpacus, se volete seguitemi".
Ripresi la strada da dove ero venuta..."Posteg, soprattutto tu, sei così indifeso..sappi una cosa però..io ti darò onore ugualmente, per come hai curato Cruz e hai avuto fiducia in me mi seguirai, oppure ti manderò da mio fratello Andrew raccomandandoti".
Arrivai a Solpacus e il vescovo mi venne incontro..."Eminenza, ho visto una aria particolare nella foresta, pure figure strane muoversi e non erano animali notturni credetemi...non potevo rischiare la mia vita e soprattutto quella di Posteg...io mi arrendo, penso di aver dato abbastanza a Solpacus e milord Tyssen pure una gamba...per me potete dare subito l'arma a quei cavalieri..e ora se permettete vado alla locanda, mio fratello Andrew mi aspetta a Capomazda per preparare le nozze" e gli mostrai l'anello.
Fu così che tornata alla locanda la figlia del locandiere mi abbracciò, ella era in pensiero per me..."Gentilmente, datemi una scodella e dell' olio puro".
La ragazza arrivò poco dopo..."Grazie mille...sarà quella la belva..oppure sarà qualcun altro a sconfiggerla, magari una dama forte" e guardai fuori dalla locanda osservando quella donna con un seguito di soldati e sembrava quasi essa gli facesse capo.
Arrivata in camera creai l'amuleto...ricordavo bene sia i procedimenti che le parole da incidere..più che altro era il mio scetticismo che mi portava a farlo, e lo misi nella scodella con l'olio e aspettai i cerchi scomparissero.
"Allora che hai scoperto? chiesi a Ludvica sottovoce.
Eravamo in chiesa ed ella mi fece cenno di parlare piano.
Duchessa...sembra che il vostro promesso sposo e colui
che viene a vedervi sul balcone e vi incontra siano la stessa persona.
Impossibile Ludvica...è impossibile.
Invece è possibile, me lo ha detto lady Gertrude, donna di sani valori e informata su tutto, ma non mi ha rivelato chi sia.
Calò così il silenzio tra noi mentre Padre Benedetto diceva il Rosario osservandoci parlottare".
Mi destai da quel pensiero, ora sarei partita veramente, e dovevo pure parlare con Andrew su cosa mi era successo fino oggi e avere la sua opinione.
Guardai nella ciotola e l'ultimo cerchio svanì.....se veramente quella non era la belva e qualcuno voleva sconfiggerlo e questa piccola buona magia fosse riuscita..avrei aiutato il fortunato.