Isolde sorrise a quelle parole di Elisabeth.
Guardò allora le sue due ancelle e con un cenno del capo le congedò.
“Tu mi conosci bene, sorella e sai che spesso viaggio e mi sposto di frequente attraverso lande, boschi e talvolta anche borghi” disse “e per questo, mio malgrado, sono costretta ad incrociare il mio cammino con quello dei comuni mortali... vi è un luogo, dove oltretutto lì gli uomini sono particolarmente arroganti e superstiziosi, chiamato Afravalone... ebbene hanno una curiosa metafora per spiegare il rapporto che intercorre con i parenti... infatti sono soliti definire i parenti come gli stivali... più invero sono stretti e più fanno male...” rise appena “... e temo che ciò sia abbastanza veritiero, non credi? Quanto alla tua domanda... beh, in verità ignoro ciò che mi dici... non sono al corrente di ciò che mi racconti... rapire fanciulle non mi ha mai interessato, né tanto meno rendere gli animali più feroci... a queste cose sono certamente più inclini gli uomini, che rapiscono le donne per stuprarle e fanno inferocire gli animali dando loro la caccia... se dunque il motivo che ti ha spinto a cercarmi era questo, allora ti sei disturbata per nulla... ah... ho veduto l'uomo che era con te... complimenti, una bella preda, sorella...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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