Elisabeth aprì la porta e Daizer fece un passo in avanti, restando poi immobile sulla soglia.
Il suo sguardo era puntato in quello di lei, come se i suoi occhi volessero penetrare, attraverso quelli della maga, fino a raggiungere il suo cuore e la sua anima.
“Per un pugno di monete” disse il contrabbandiere dopo alcuni, interminabili, momenti di silenzio “ho accettato di condurvi nel bosco e tuffarmi così in tutta questa strana storia... poi l'incontro con quella bambina diventata di colpo una ragazza... il borgo dei fantasmi ed infine l'arrivo in questo luogo e la messa in scena delle nozze... e ora la storia di quella dannata strega che scopro essere vostra sorella...” il suo tono era inquieto “... cosa devo credere?” Le sue mani, forti e decise, strinsero le braccia di lei. “Avanti, ditemelo... cosa devo credere?” E restò a fissarla, come se non riuscisse a distogliere, nonostante tutto, i suoi occhi da lei.
Infatti, Elisabeth quella sera sembrava ancora più bella del solito agli occhi inquieti di Daizer.