Clio lasciò i suoi uomini e raggiunse la sua stanza al primo piano.
Mentre al pianterreno, come richiesto dalla ragazza, Borel e gli altri si divisero i vari turni di guardia davanti alla locanda.
Clio poté così finalmente riposare.
Ed infatti il sonno non tardò ad arrivare...
La stradina di pietra era deserta e silenziosa, con la foschia, cupa ed opprimente, tutt'intorno ad avvolgerla.
Le case al di qua ed al di là di quella viuzza apparivano mute e vuote, con le porte e le finestre di legno sprangate come se in esse non dimorasse più nessuno da anni.
Poi, di colpo, si udì, dal fondo della stradina, il rintocco, lento e solenne, della campana della chiesa.
Un attimo dopo un rumore, curioso e regolare, cominciò a provenire dal buio.
All'improvviso la ragazza vide una figura, alta e magra, vestita solo di un lungo e malmesso sudario, che avanzava a piccoli passi, trasportando in spalla alcune assi di legno consumate dal tempo e dai tarli.
La misteriosa figura attraversò la strada, passando davanti alla ragazza, senza però voltarsi a fissarla.
Poco dopo, una scena simile si ripeté davanti a Clio.
Un'altra figura, simile alla precedente, apparve nella stradina, portando stavolta sulle spalle delle assi un po' più lunghe delle precedenti, per poi svanire nel buio e nel silenzio allo stesso modo di quella che l'aveva preceduta poco prima.
Dopo un po' una terza figura, in tutto uguale alle altre due, uscì dal buio per seguire lo stesso itinerario delle precedenti, fino a svanire come loro nel medesimo punto.
Stavolta questa figura in spalle portava una bara di legno.
Allora Clio realizzò che anche le prime due figure avevano sulle spalle pezzi di bare.
La ragazza, incredula, si voltò verso il punto in cui le tre figure erano svanite, accorgendosi però che l'ultima non era andata via, ma stava immobile nella penombra di quella stradina.
Si voltò allora verso di lei, mostrando finalmente il suo volto sotto il cappuccio del sudario.
Era quello di uno scheletro.
Questo fece svegliare di soprassalto Clio.
Impiegò qualche istante a rendersi conto di aver sognato.
Poi, pian piano, tornò in sé.
Era nella camera della locanda.
Il Sole era sorto da un po' e dalla finestra si sentivano le voci e le risate dei suoi uomini che scherzavano fra loro nel cortile della locanda.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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