Elisabeth lasciò il Palazzo Gaudioso e ritornò alla locanda.
I due monaci, invece, su richiesta di Don Auster, trascorsero la notte in preghiera per poi farsi confessare il giorno seguente dall'inquisitore giunto da Sygma, mentre la giovane Elly restò sotto la tutela di don Charls.
E sola alla locanda, Elisabeth fu presto preda di cupi e inquieti pensieri.
Infine, provata nel corpo e nello spirito, quasi senza accorgersene, cadde addormentata.
Sognò allora tante immagini, confuse e tormentate.
E fra esse rivide più volte in sogno il volto di Isolde.
Come una presenza costante ed inquietante.
Poi vide un volto familiare: il Borgomastro.
Fu un sogno ancor più incerto dei precedenti.
Lei era in un luogo imprecisato, forse un cimitero.
E fra le cripte rivide quell'uomo.
E di lui ricordò solo vaghe parole.
“Rammentate che quella tomba attende il corpo di quell'anima...” disse ad Elisabeth.
Poi la donna si svegliò di colpo.
Un rumore l'aveva attirata.
Un rumore che giungeva dal cortile della locanda.
Era Daizer che passeggiava nervosamente.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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