Intanto, nell'antica e ridente località chiamata sin da tempi remoti Le Cinque Vie, alcuni uomini a cavallo attraversavano quelle lande, diretti verso Nord.
“Suonaci qualcosa di allegro, Aust.” Disse Abramo.
“In verità” fece Aust “sono giorni malinconici... mi perdonerete, dunque, se il mio canto vi apparirà mesto...”
“Perchè sei triste?” Fissandolo Adamo. “Sei giovane e di aspetto simpatico. Dovresti essere gaio invece!”
“La mia bella” spiegò Aust “che ha nome Leonia, è figlia di un ricco borghese. Egli però mi nega la sua mano a causa delle mie miserie. Infatti io non sono ricco e dunque non ho speranze di ambire ad avere la mia amata in moglie...”
“Ella corrisponde il tuo amore?” Chiese Afel.
“Si, certo.” Annuì Aust.
“Allora non temere.” Disse sorridendo il figlio di Adamo.
“Sciocco.” Lo riprese suo padre. “Senza il permesso di suo padre avrà poco da fare.”
“Temo abbiate ragione...” scuotendo il capo Aust.
“Non conta il cuore di una donna forse?” Fissandoli Afel.
“Certo” annuì Adamo “ma è poi suo padre che decide a chi concederlo.”
“Tu cosa ne pensi, Guisgard?” Voltandosi Afel verso colui che guidava il gruppo.
E il cavaliere si limitò solo a lanciare verso di loro uno sguardo enigmatico e sfuggente.
“Il piccolo principe chiese alla volpe cosa significasse essere addomesticato...” disse la ragazza.
Guisgard la fissava sorridendo.
“Vuol dire creare legami, spiegò la volpe...” continuò lei “... certo, disse la volpe... per esempio, tu sei, fino ad ora, per me un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altra. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo... addomesticami, ti prego... cosa bisogna fare? Chiese il principe... bisogna essere molto pazienti, rispose la volpe... in principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino... e il piccolo principe ritornò l'indomani...” aggiunse lei.
“E' molto bella...” disse Guisgard.
“Si, io adoro questa storia...” sussurrò lei, un po' malinconica.
“Forse per questo ogni pomeriggio, passando dal cortile, vi vedo affacciata a quel balcone?”
“Forse...” fissandolo lei.
“A cosa pensi, Guisgard?” Domandò Afel.
“A nulla...” sbottò lui, come a destarsi da quel ricordo “... guardate piuttosto davanti a voi...” indicando il grande acquedotto nella vallata.
“Non avevo mai visto nulla di simile...” mormorò Aust.
“E' gigantesco!” Esclamò Afel.
“Già, è maestoso...” disse Adamo.
“Quell'acquedotto” fece Guisgard “è la porta verso il Nord...”
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