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Vecchio 11-04-2014, 16.45.47   #1381
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
A quelle parole di Clio, il locandiere la fissò quasi incredulo.
Balbettò qualcosa di incomprensibile e si congedò da ella con un sorriso di circostanza.
“Donna...” tornando in cucina da sua moglie “... sono pronte quelle dannate costolette?”
“Dammi almeno il tempo di rosolarle a dovere!”
“Beh, bada che sia fritte come si deve!”
“Da quando sei così interessato a servire cibo decente ai clienti di passaggio?” Guardandolo lei. “O forse hai scoperto chi diamine siano davvero?”
“Già, stupida oca...” annuendo lui, palesemente eccitato “... e si dia il caso sono dei famigerati mercenari... i Gufi Scarlatti!”
“Fatti pagare in anticipo allora!”
“Io non avrei mai avuto il coraggio di chiedere del denaro a simili individui” fece lui “ma incredibilmente hanno pensato bene loro a pagarmi subito...” mostrando le monete alla donna.
“Ti ha pagato proprio il loro capo?”
“Ora che ci penso” mormorò lui “è una donna a comportarsi come il capo della compagnia... di quello che dovrebbe invece essere il leader non ho visto nemmeno l'ombra...”
“Una donna che comanda dei mercenari?” Sbottò la moglie. “Hai il concime nel cervello!”
“Sta zitta, pettegola!” La zittì lui. “Cosa vuoi saperne di queste cose!”
“Già, tu invece sei esperto di tali faccende, vero?”
“Bah...” scuotendo il capo lui “... io sono abbastanza furbo da farmi gli affari miei! La cosa che mi riguarda è il denaro. Ed eccolo qui. Dunque non mi interessa altro. Dicono che partiranno domattina presto. Meglio. Che il diavoli se li porti tutti.”
Intanto, al tavolo dei falsi mercenari, Clio era intenta a discutere con i suoi uomini.
“Una giostra cavalleresca?” Ripetè Ertosis. “Interessante. Solitamente in quel genere di spettacoli vi sono sempre damigelle dagli occhi languidi in cerca di cavalieri.”
“Chissà” fece Porturos “quale genere di premio è stato messo in palio...”
“Frena la curiosità, vecchio mio...” mormorò Borel “... abbiamo una missione da compiere e non abbiamo tempo per duelli e giostre.”
“Era così, per sapere...” fissandolo Porturos.
Ma proprio in quel momento arrivò il locandiere con il cibo ed il vino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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