II° PARTE
IL GRANDE PAESE
“E vorrei che riusciste a credere, figli miei, che la stessa giustizia che punisce i peccatori può anche generosamente perdonarli, e che nessuna maledizione è così forte da non poter essere annientata dal pentimento e dalla preghiera. Imparate, dunque, da questa storia a non temere le conseguenze del passato, ma piuttosto ad essere vigili sul futuro, affinché quelle infami passioni che tanta sofferenza hanno causato alla nostra famiglia non possano più essere fonte di rovina.”
(Sir Arthur Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville)
Guisgard sorrise ironico a quelle parole di Clio.
“Quelli devono essere i vostri fidati soldati...” disse poi gettando uno sguardo verso gli uomini scelti dalla ragazza per la spedizione “... spero per voi che sappiano il fatto loro...” assumendo poi la sua solita aria da Guascone “... comunque so benissimo che morite dalla voglia di vedermi unito alla vostra spedizione... ma d'altronde non faccio fatica a capirlo, visto che quando ci sono io voi vi sentite poi sicura e protetta...” le fece l'occhiolino “... dico bene?”
Ma Clio lo fissava con aria interrogativa e con l'espressione vagava seccata.
E questo genere di reazione, a cui il nostro cavaliere non era solitamente abituato da parte di una donna, fece svanire per un momento quel sorriso dal suo volto e tentennare il suo senso di sicurezza.
“Non mi sembra particolarmente felice di vederti...” mormorò piano Adamo alle sue spalle.
Guisgard si voltò a fissarlo per un momento con uno sguardo truce.
“Comunque...” tornando a rivolgersi a Clio “... avevo pensato bene di farvi un favore... un favore a voi ed al regno naturalmente... si, perchè questo mio amico, messer Adamo Cerran, è originario delle terre di confine e conosce benissimo la città di Gioia Antiqua... non è vero, Adamo?” Chiese poi al suo amico.
“Certo, certo...” annuì questi “... conosco bene quella città, signora... ehm, volevo dire signore... signor capitano, insomma...” farfugliò “... perdonate, ma non ho mai incontrato un ufficiale donna...”
“Si, avete reso l'idea.” Fece Guisgard. “Il nostro capitano sa bene di essere un'eccezione.” Aggiunse sarcastico.
“Si, mi sembra importante avere a nostra disposizione informazioni su quella città.” Disse Astin che si era avvicinato anch'egli a Guisgard ed al suo amico. “Cosa ne pensate, capitano?” Chiese poi a Clio.
“Beh...” disse Guisgard “... non potrà non lodare questa cosa, il nostro capitano...” tornando ad assumere quella sicurezza in se stesso “... anche se dubito mi ringrazierà, visto che non ha mai riconosciuto i miei meriti.” Rise appena. “Ma io ho una certa dimestichezza nel capire le donne.” Facendole ancora l'occhiolino e fissandola.
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