Guardai, insieme a Lyon, Sir Flees dileguarsi, con passo claudicante, nella fitta selva di quella località.
Mi sentivo sfinita.
La stretta di quel maledetto mi aveva provocato molti violacei lividi sulle mie braccia d’ alabastro.
Dagli occhi uscirono fiumi di amare lacrime e le gambe non mi sostennero a lungo in piedi. Caddi, con un tonfo, per terra e dichiarai tra i singhiozzi: “Non….non….volevo fargli del male. Non….avevo….intenzione…di…di….arrivare a questo!....Ma non avevo altra scelta!....Non ne……posso più!....Ma perché!?!....Perché Dio Onnipotente!?!”.
Incominciai a tirare cazzotti al terreno. Ero stanca di tutto ciò!
Adesso cosa sarebbe successo per questa mia bravata? Isolde me l’ ha avrebbe fatta pagare sicuramente.
“Devo….devo arrivare….devo raggiungere…..Gioia Antiqua!....Devo trovare….devo prendere….il Fiore Azzurro!....Devo farlo….per Aladiah e Coco!...” strepitavo delirante e disperata queste parole.
Tentai di raggiungere il mio tenebroso destriero, ma le gambe non mi ressero e ricaddi al suolo.
Mi si appannò e mi si scurì la vista. Forse….la mia fine era vicina!
Gli occhi mi si chiusero e mi abbandonai all’ erba, ai primi fiori primaverili ed al letto di foglie secche di quel prato.