Disattivato
Registrazione: 16-09-2012
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Guardai il cavaliere sparire tra le stradine e sorrisi, scuotendo la testa.
Era sicuramente un tipo singolare, sapeva essere gentile, leale e generoso, ma anche arrogante, irrispettoso, volgare, insopportabile.
Gli augurai di incontrare la fortuna sul suo cammino, e una donna, una sola, l'unica. Sapevo bene quanto l'Amore rendesse migliori.
Probabilmente non l'avrei più rivisto.
Lasciai così la caserma per raggiungere il palazzo di mio padre, dove avevo fatto preparare le cose per la partenza.
Dovevamo viaggiare leggeri, certo, ma non avevo idea di quanto tempo ci avrebbe richiesto la missione.
Attraversai la città a passo svelto, ma mi fermai più volte ad osservare i dettagli dei luoghi che racchiudevano ricordi o emozioni.
Poteva essere l'ultima volta che la vedevo, e volevo imprimere nella mia mente ogni elemento dei luoghi che avevo amato.
Raggiunsi il palazzo di mio padre, raccolsi la mia roba e partii alla volta del Palazzo Reale.
Smontai da cavallo, lo legai ed entrai da una porta laterale, raggiunsi silenziosa la camera di Karel, restai per un momento a guardarlo dormire, e mi chinai a baciarlo, dolcemente. Poteva essere l'ultima volta che vedevo il suo viso, non avrei lasciato che la paura di essere scoperta mi privasse di tutto quello, una volta era stata abbastanza dolorosa.
"Tornerò... Ti salverò.. Te lo prometto.." Sussurrai, con gli occhi colmi di lacrime.
Sarei rimasta a guardarlo per ore, ma non avevo tempo.
Uscii dal palazzo, ripresi il mio cavallo, e mi avviai verso cortile principale, dove si era radunata la spedizione.
Ora che ci pensavo, ci sarebbero stati dei senatori a darci la benedizione per la partenza, potevo aggiornarli di quanto era successo e del fatto che d'ora in poi il capitano della Guardia Ecclesiastica si sarebbe occupato della faccenda, insieme con i miei soldati, ovviamente.
Nonostante tutto, però, ero elettrizzata dalla partenza, una nuova avventura, insieme ai miei fratelli. Non sarei più stata solo il serio ufficiale di Sua Maestà, con le responsabilità e i doveri che il mio ruolo comportava.
No, in mezzo a loro sarei stata soltanto me stessa, quella ragazza caparbia, determinata e un po' incosciente che aveva combattuto al loro fianco durante la guerra.
Sarei tornata ad essere solo Clio, con la spensieratezza di un tempo, con un regno da salvare, certo, ma non era che uno stimolo.
Finalmente, raggiunsi il cortile, tutto era pronto per la partenza.
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