“Beh...” disse il padre di Clio a sua figlia “... devo dire che siete stati molto in gamba, tu e quel cavaliere... da ciò che mi hai raccontato il vostro stratagemma e poi quella fuga nel bosco sono state due mosse tanto audaci, quanto rischiose... in verità” aggiunse con fare distaccato “quel tipo non mi ha mai fatto una buona impressione... era al mercato degli schiavi, dove trovai anche Nestos... in effetti è arrogante, presuntuoso e saccente... troppo imbevuto di se stesso per essere definito cavaliere... tuttavia immagino di dover essergli debitore, visto ha liberato mia figlia... quanto alla spedizione... individui simili hanno nella stragrande maggioranza delle volte un proprio prezzo... magari basterà trovare il suo... credo che una degna ricompensa possa convincerlo non solo ad essere dei vostri, ma anche a rispettare disciplina e gerarchie...” sorrise “... già, ti avevo chiesto di venire qui per darti una cosa... poi è accaduto quel che sappiamo e l'avevo quasi scordato...” suonò un campanellino e pochi istanti dopo si presentò un servitore.
“Portami la teca.” Ordinò il vecchio ufficiale.
Il servitore obbedì e ritornò con quanto chiesto dal suo padrone.
Si trattava di una meravigliosa custodia laminata in oro e argento.
“Qui dentro” spiegò il padre a sua figlia “c'è la mia spada. Ho sempre impugnato quest'arma con onore ed essa mi ha ripagato con grandi vittorie. E sono certo che tu saprai fare altrettanto. Per questo voglio donartela, Clio.”
Ma proprio in quel momento tornò Nestos, che salutò con rispetto il suo padrone e sua figlia.
“Novità da corte?” Chiese l'ex ufficiale. “Come sta sua altezza il principe?”
“Diciamo che le sue condizioni possono ritenersi stazionarie, signore.” Rispose Nestos.
“Speriamo bene.” Mormorò l'ex ufficiale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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