Olden annuì e condusse Altea verso la locanda.
Giunsero così davanti ad una casa di legno, grande abbastanza, preceduta da un orticello raccolto in uno steccato e da cinque grossi olmi che facevano ombra sul piccolo porticato di legno che ne indicava l'ingresso.
Dentro, l'anziano e l'avventuriera trovarono, intento a sistemare alcune damigiane di vino, il locandiere.
“Salute a te, vecchio Perlen...” disse Olden.
“Amico mio!” Esclamò il locandiere. “Che sorpresa!”
“Sono qui con questa mia nipote...” fece l'anziano, indicando Altea “... hai per lei una stanza adeguata?”
“Le darò” sorridendo il locandiere “la stanza di mia figlia.”
“Ti ringrazio, amico mio.” Annuendo Older.
Ma proprio in quel momento Altea vide un disegno alla parete.
Raffigurava una donna e fissandola l'avventuriera riconobbe subito i suoi occhi.
Erano gli stessi della zingara.
E in quello stesso istante Altea comprese chi fosse la donna del disegno.
Era Isolde.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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