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Vecchio 15-03-2014, 02.19.40   #1100
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Le risate di Gufo ed il suo tono divertito, seguito dalla chiassosa ilarità dei suoi uomini, sembravano rimbombare ovunque.
Guisgard e Clio erano in mezzo a quei mercenari, ai loro sguardi, al loro puerile motteggiare, sempre in bilico e con la concreta possibilità che riconoscessero la ragazza.
“Beh...” disse Guisgard, fingendo un'aria accomodante, senza perdere quel suo modo di fare irriverente e scanzonato “... ora che tutto è chiarito, direi che posso riaccompagnare alla cappellina la mia bella...” voltandosi verso Clio e facendole l'occhiolino “... lei si è tranquillizzata, ha visto che non sono fuggito piantandola in asso, dunque dormirà serena... anche perchè, magari, prima di metterla a letto le darò un altro bacio della buonanotte...”
Di nuovo quegli uomini risero.
“Che fretta c'è!” Esclamò Gufo. “E' notte fonda e non vedo perchè attraversare il bosco fino a quella cappellina! Potreste fare brutti incontri!”
“Avanti, vecchio mio...” fissandolo il cavaliere “... pensi davvero che lasci la mia ragazza qui, con i tuoi uomini che non vedono una donna da giorni?” Sorridendogli. “Sarebbe una tentazione troppo forte per questi gentiluomini.”
“Ehi, noi siamo gente perbene!” Fece uno dei mercenari.
“Già, sapremmo sistemarla per bene la tua ragazza!” Aggiunse un altro divertito, suscitando poi le risate di tutti gli altri.
“Abbiamo un lavoro da portare a termine, no?” Mormorò Guisgard allo Scarlatto. “Domani è il giorno decisivo, quello in cui consegneremo la ragazza ai messi del Senato. Voi davvero che i tuoi uomini siano distratti da altro? E che magari facciano qualche sciocchezza, mandando tutto all'aria?” Rise appena, tentando di nascondere il suo nervosismo per la tensione sempre più forte. “Infondo, la storia ci insegna, i guai più grandi sono sempre accaduti per colpa di una donna... vedi la Guerra di Troia, tanto per dire...”
“Massì...” annuì Gufo, guardando il cavaliere negli occhi “... si, portala via... poi ritorna in fretta però... all'alba non manca molto.”
“Sta tranquillo, vecchio mio...” annuendo Guisgard “... dimentichi che la porterò in una cappellina? E lì il fraticello non mi permetterà certo di coricarmi con lei, ahimè.” Ancora con quel suo sorriso da Guascone.
“Va e torna presto.” Disse lo Scarlatto, per poi ordinare ad uno dei suoi di portare il cavallo del cavaliere.
“Ovvio, vecchio mio.” Fece questi, aiutando Clio a salire in sella. “Sarò di ritorno molto presto. Non voglio certo perdermi l'arrivo dei messi del Senato.” Montando poi anch'egli sul cavallo.
Prese allora le redini del destriero, salutò con un cenno i mercenari e con Clio cavalcò via rapido.
Un attimo dopo il suo cavallo era già distante dal rifugio dei Gufi.
“Forza, bello!” Spronando il suo sauro Guisgard. “Forza! Quei dannati non ci metteranno troppo a scoprire il nostro trucco!” Incitando l'animale. “Voi tenetevi forte, milady!” Rivolgendosi poi a Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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