Sorrisi a Guisgard, alzando lo sguardo su di lui, e annuii appena.
Vidi poi i suoi occhi cercare i miei per un momento, e avvicinarsi.
Restai al gioco, era fondamentale che Gufo ci credesse.
Così, mi abbandonai a quel bacio, così intenso e passionale, come avrebbe fatto una fanciulla innamorata, chiudendo gli occhi a mia volta.
Quando poi gli riaprii, restai a fissare i suoi.
Quell'azzurro così nitido e intenso, come il cielo in alcune giornate estive, quando il sole non vuole tramontare ma l'ora è tarda, era così diverso dal mio, quasi trasparente all'interno come una mattina di primavera, bordato però del blu intenso di una notte senza stelle.
Il cavaliere restò con gli occhi nei miei, e toccò a me distogliere lo sguardo, arrossendo imbarazzata, per poi tornare a guardare il cavaliere.
Ero una semplice ragazza, infondo, e lui mi aveva baciato in quel modo davanti a quegli uomini, avevo ottimi motivi per arrossire.
Mi strinsi al mio cavaliere, sempre in silenzio.
Sperai solo di lasciare quel posto il prima possibile.
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