Mi chiesi quanto tempo fosse passato, da quanti giorni ero in quella cella?
Cosa stava succedendo, intanto, in città? Avevano riabilito la calma, oppure i mercenari erano ancora liberi e i ribelli devastavano a loro piacimento?
Sentirsi impotente e lontana era terribile.
Era partita una spedizione per Gioia Antiqua? Le notti passavano, e la scadenza dei tredici giorni doveva essere ormai alle porte.
E Karel? Era ancora vivo, senza quell'unguento? Si era svegliato?
Mi presi la testa tra le mani, non c'era nulla che potessi fare.
Sentii di nuovo il cavaliere parlare con i mercenari di guardia, e suonare l'ocarina.
Sorrisi, quando nominò Armida.
La rosa era avvelenata a quanto pareva, bene a sapersi.
Ma cosa potevo fare? Uccidere il mio carceriere? Non se lo meritava, era stato buono con me. Mi sarebbe bastato fargli perdere i sensi.
Senza contare che per uscire dalla cella avrei dovuto forzare la sbarra segata, e avrei fatto molto rumore.
Scossi la testa, dove voleva arrivare?
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