Ascoltai attentamente ogni parola.
Dapprima inquieta, li aveva chiamati "Amici miei", sembravano andare d'amore e d'accordo.
Ma poi, ebbi quasi l'impressione che fossero storditi. Li aveva forse drogati?
E poi quella storia, sorrisi nell'ombra.
Le ultime parole, sembravano davvero rivolte a me.
Sospirai, non avevo scelta, dovevo fidarmi di lui, infondo sapevo che, per quanto non gli interessasse nulla di me o della mia terra, avrebbe fatto qualunque cosa per andarsene al più presto, probabilmente i senatori erano stati più persuasivi di me.
Però, la storia che aveva scelto mi metteva in guardia.
"Euridice si è fidata di Orfeo, ma egli non ha rispettato l'unica regola che aveva, e voltandosi l'ha fatta sprofondare di nuovo nell'Ade..." dissi, quasi parlassi a me stessa, rivolta verso la finestra "Se gli Dei dovessero concedere al cantore una seconda possibilità, dovrebbe guadagnarsi la fiducia di Euridice.. come può sapere che lui la salverà davvero, questa volta?".
Mi chiesi se potesse sentirmi.
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