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Vecchio 03-03-2014, 19.11.03   #978
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
"L'unico profumo che troverete sulla mia camicia è quello del sangue e del sudore, un po' troppo rozzo per i raffinati senatori.. E poi le camicie degli ufficiali sono pressapoco tutte uguali, tenete questo.."
Allungai il braccio della camicia da sotto la giubba, strappai il polso e lanciai il lembo di stoffa tra le grate.
"Sono le mie iniziali, è l'unica prova che potrete portare al senato..".

Il cielo era talmente limpido quella sera, da riuscire a scorgere le costellazioni tra le lucenti stelle.
L'aria fresca e frizzante mi accarezzava il viso, l'armonia regnava sovrana.
Il tempo passava veloce , ora dopo ora.
"Cambio, bella fanciulla.. Vattene a dormire, da brava.." Una voce familiare e spensierata emerse dal buio.
Sorrisi senza voltarmi.
"Ah, non riuscirei a prendere sonno... Non stanotte..".
"Tesa, eh?"
"Un po'.." Ammisi.
"Andrai alla grande, capitano.. Vedrai.." Rise.
"Kastor! Non chiamarmi in quel modo..."
Sbuffò "Andiamo, non ti avrebbero affidato il comando se non Volessero promuoverti..".
Alzai le spalle "Beh, nessun altro ha dimostrato di conoscere la strategia che adotteremo domani.. Quindi era logico che lasciassero il comando a chi l'ha proposta..".
"Sì, si.. Fai poco la modesta, ti promuoveranno capitano, dai retta a me..".
Con l'impareggiabile leggiadria dei soldati, Kastor mi si sedette accanto, per poi arrivare a sdraiarsi tenendosi sui gomiti.
Lo guardai fingendomi scandalizzata.
"Ah, è così che monti la guardia, eh... Lazzarone.." Risi.
Lui sorrise e cercò qualcosa nella tasca della giubba.
"Ci sei tu a controllare, o sbaglio?" Facendomi l'occhiolino "Anche se potevi farti sostituire stanotte.. Dovresti riposare, dico davvero..".
Mi porse una fiaschetta sorridendo.
"Tieni, bevi un sorso più del solito, e vedi come ti addormenti.."
"Sì certo, come no, così domattina dormo fino a mezzogiorno e mi perdo la battaglia.." Risi.
"Vabbè, poi ti racconto com'è andata..." Rise con me.
Allingai il braccio per prendere la fiaschetta che mi porgeva, ma lui mi prese il polso.
"Ehi!" Esclamai.
"Cos'è questo?" Osservando attentamente il polsino della camicia che fuoriusciva dalla giubba "No, non dirmelo, le tue iniziali ricamate.." Scosse la testa ridendo "Che megalomani questi aristocratici.." Rise, lasciandomi il polso.
Bevvi un sorso.
"Me l'ha ricamato mia madre, ha marchiato praticamente tutte le camicie.." Risi, guardando lontano "Ha detto che era l'unica cosa che poteva ricamarmi..".
"Che carina.. "
Sorrisi "Beh, io non ci avrei mai pensato..".
"Eh.." Sospirò "Non donerai mai pegni d'amore ricamati.." Mostrandomi un fazzoletto profumato.
"Figuriamoci.." Sorrisi, osservandolo "Fammi indovinare, l'ha fatto Giselle per te..". Potevo vedere i suoi occhi illuminarsi al buio.
"Se esco vivo da questo inferno, giuro che me la sposo.." Promise.
"All'amore allora.." Brindai con la fiaschetta, per poi consegnarla al mio amico "Vedi di non esagerare, però.. Non dovresti bere durante il turno di guardia..".
Lui sorrise "Ma davvero, non mi hai insegnato tu quella filastrocca con la lancia e il vino?".
"Non è una filastrocca.." Scoppiai a ridere, e la recitai distrattamente.
"Cos'è arabo?" Chiese, divertito "Nelle nostra lingua, magari.. Sapientona!".
"Eh ma non rende.. Il mio pane imburrato sulla lancia, sulla lancia il mio vino della Tracia, alla lancia io mi appoggio quando bevo.. O qualcosa del genere, ormai sono anni che l'ho imparata" Sorrisi "Archiloco...".
Mi alzai "Me ne andrò a dormire, adesso... Domani sarà una lunga giornata..".
"Buonanotte Clio.." Mi salutò Kastor "Dai retta a me, cerca di riposare..".


Quel ricordo mi strappò un sorriso, che però non affiorò sulle mie labbra, anche se riscaldò il mio cuore.
Restai in silenzio, con lo sguardo fisso nel vuoto.
Dovevo, controllarmi, mordermi la lingua se necessario, ma dovevo essere indifferente e distante.
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