Ma mentre Altea leggeva quel libro, cominciò ad udire dei rumori che provenivano da fuori.
Dalla finestra della sua stanza, infatti, si poteva guardare in giù, verso il giardino del castello.
E qui la donna vide il padrone del maniero intento a controllare i suoi fiori, accompagnato dal giardiniere.
“Questi papaveri” disse il padrone al giardiniere “devono essere puliti e innaffiati con cura... stanno per aprirsi e un tulipano che si schiude è una spettacolo meraviglioso...” guardò poi vero le orchidee “... inumidisci di più questo terreno...” rivolgendosi sempre al suo giardiniere “... deve essere come un velo, come un manto... quando il terreno raggiungerà la giusta compattezza, allora lo capirai dalle foglie delle orchidee...”
“Si, padrone...” annuì il giardiniere.
“Anche le fresie stanno per sbocciare...” mormorò poi il padrone del maniero “... pota quel cespuglio... voglio che la luce del Sole le colpisca in pieno... il giallino delle fresie diviene incantato al tocco dei primi bagliori dell'aurora...”
“Sarà fatto, signore.” Con un inchino del capo il giardiniere.
Il padrone del castello guardò allora il cielo che pian piano cominciava ad imbrunirsi.
“Una nuova notte sta giungendo...” sussurrò malinconicamente.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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