Clio e Kastor erano ormai quasi riusciti a portare in salvo la donna e la sua bambina.
Si trovavano ad attraversare ciò che restava dell'ingresso di quella casa, in gran parte assalito dal fuoco.
Davanti a loro si vedeva l'uscita, con la luce del Sole e l'aria pulita.
Ma proprio in quel momento la bambina in braccio a Clio cominciò a ridere forte.
La sua voce era mutata.
Era quella di una donna adulta.
Mostrò allora il suo volto al Capitano della Guardia Reale, spingendola a terra.
Kastor, nel frattempo, vedendo quella scena si bloccò di colpo.
Ma in un attimo il corpo della donna che portava in braccio mutò in un grosso tizzone ardente, che in un momento lo avvolse in una grande fiamma, per poi farlo bruciare vivo lentamente tra le sue urla disperate.
“Sciocca ragazza...” disse la misteriosa donna a Clio “... chi credi di essere? Sei solo una stolta... e pagherai per la tua insolenza...” ridendo forte, per poi svanire nel fumo.
In quello stesso istante alcuni uomini armati apparvero sulla soglia della casa.
Clio li riconobbe subito: erano i mercenari di Gufo Scarlatto.
“Guardate chi c'è, ragazzi...” fece uno di quelli nel vedere la ragazza a terra ed indifesa “... il nostro bel capitano... cosa ne dite di divertirci un po' con lei?”
“Si, non è niente male...” ridendo un altro di quelli.
E la circondarono, cominciando ad emettere versi osceni e a fare gesti volgari verso di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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