Squadrai il soldato con uno sguardo truce.
"Ringrazia di non essere uno dei miei uomini.. Sono il Capitano della Guardia Reale, e per fortuna non prendo ordini da te.. fatti da parte.." tuonai, imperiosa.
Mi voltai verso Kastor "Te la senti? Abbiamo vissuto situazioni peggiori, infondo.." sorrisi.
Era bello, di tanto in tanto, ritrovare gli amici. Il capitano deve mantenere un certo distacco dai soldati, ma con alcuni di loro avevo combattuto per anni fianco a fianco, da semplice soldato, ed erano come fratelli per me.
"Io penso alla bambina, tu alla donna.." sentenziai, avvicinandomi verso la casa, mi tolsi la corazza, nascosi la treccia sotto la camicia, e usai un secchio d'acqua per bagnarmi completamente i vestiti, avrebbero preso fuoco più lentamente. Feci cenno a Kastor di fare altrettanto.
Entrai così nella casa, riparandomi naso e bocca per non respirare l'aria contaminata dalle fiamme.
Il fuoco stava avvolgendo ogni cosa, procedevo cauta, un passo alla volta, usando la voce della donna come guida.
La raggiungemmo dopo poco, era una piccola casa per fortuna, non un palazzo.
"Avanti, ti portiamo fuori di qui.." le dissi "Appoggiati a lui, porterò io la tua bambina in salvo, non temere..".
E così, affrontammo nuovamente le fiamme, per salvare quella donna e sua figlia da una morte orribile.
Era in momenti come quello che ti rendevi conto di quanto valessero i sacrifici di una vita militare.
Quando, al posto che prendere una vita, riuscivi a salvarne anche una sola.
Il caldo era insopportabile, trattenere il respiro cominciava a pesare, ma l'uscita ormai era vicina. Potevo vedere la fioca luce della sera, sentire le voci confuse dei soldati.
Dopo istanti interminabili, tornai a respirare aria pulita.
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