L'uomo fissò Altea ancora in quei suoi bellissimi occhi chiari.
“Il mio nome...” disse poi in sussurro “... è Elvet... ma vi prego, prima di andare via, lasciatemi qualcosa di vostro... qualcosa intriso del vostro profumo e del vostro sapore... quel sapore che ho sentito dalle vostre labbra e che mi aiuterà a sopravvivere al lungo sonno che mi attende...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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