Elisabeth si avvicinò al carro del campagnolo.
“Salute a voi, madama.” Disse sorridendo il villano. “Cosa ci fa una bella signora come voi in un camposanto?”
Poi si accorse di Daizer che avanzava verso di loro.
“Fortunatamente non siete sola.” Annuì.
“A quale città o paese è collegato questo cimitero?” Chiese il contrabbandiere.
“In verità” rispose il campagnolo “questo cimitero era sorto vicino ad un vecchio villaggio che oggi non c'è più.”
“E' disabitato?” Domandò Daizer.
“Si.” Fece il villano. “Ormai sono anni che non ci vive più nessuno.”
“Come mai?”
“Non vi sono” spiegò il campagnolo “strade importanti, di quelle attraversate dai mercanti e dai pellegrini, nei paraggi. E poi le città più vicine sono a giorni di distanza. Briganti e barbari col tempo hanno devastato più volte il suo territorio, facendo si che nessuno più vi abitasse.”
“Capisco...” annuì il contrabbandiere, per poi voltarsi a fissare Elisabeth.
E nei suoi occhi la donna lesse inquietudine.
“E col tempo” mormorò il campagnolo “sono sorte varie storie su quel villaggio.”
“Che storie?” Incuriosito Daizer.
“Leggende...” rivelò il villano.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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